Allegri: «Leao ha un infortunio al soleo che è un muscolo pericoloso, potrebbe tornare col Napoli»
In conferenza: «Non ci sarà domani e contro l'Udinese. Nel calcio l'imprevisto è dietro l'angolo, non si può dire che con Vlahovic saremmo stati più forti. Milan-Como? Se ci dicono di andare a Perth, andremo a Perth»

Mg Roma 15/05/2024 - finale Coppa Italia / Atalanta-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Bologna di domani. Tra i tanti argomenti ha parlato dell’infortunio di Leao al soleo, dal quale potrebbe recuperare pienamente solo per la gara contro il Napoli di domenica 28 settembre. Di seguito un estratto significativo delle sue parole.
Allegri: «Quando semplifico troppo il calcio, poi qualcuno…»
Domani partita che va vinta…
«Oggi praticamente inizia la stagione. Domani affrontiamo il Bologna che non è più una rivelazione del campionato, ma è abituata a stare in alto in classifica. Ha grande velocità, grande tecnica, danno grande intensità. Abbiamo perso la prima in casa, non facendo neanche una brutta partita ma prendendo due gol evitabili, ma domani bisognerà fare meglio».
Ritieni la squadra pronta?
«Non lo so, ma domani giochiamo e bisogna vincere. Sono arrivati tre giocatori nuovi e sono molto contento della rosa che ho a disposizione; la società ha fatto un buon lavoro, c’è un buon mix tra giovani e esperti. Abbiamo in testa tutti che sarà un percorso difficile: obiettivo tornare in Champions».
Punto infortunati.
«Leao ha un problema al soleo, che è un muscolo molto pericoloso. Non ci sarà domani, non ci sarà neanche a Udine molto probabilmente, credo che lo rivedremo col Napoli. Estupinan sta bene, Pulisic non ha nessun problema alla mano e sta bene».
Rabiot è pronto?
«Via messaggio ci siamo scritti a inizio giugno, ma poi non l’ho più sentito prima del trasferimento. Sta bene fisicamente. Nkunku è quello più indietro fisicamente, perché col Chelsea non si allenava col gruppo; credo che ha 25-30 minuti nelle gambe. Rabiot devo valutare tra oggi e domani la situazione. C’è Nkunku a mezzo servizio, Balentien che ha un buon piglio ed è smaliziato, Gimenez è rientrato bene dalla nazionale; non scordiamoci che il messicano è arrivato a stagione in corso l’anno scorso e serve adattamento: credo che quest’anno farà una ottima stagione».
È il Milan che ha in testa?
«La cosa che mi piace molto, e di cui sono contento, è che stiamo lavorando bene e che c’è grande partecipazione da parte dei ragazzi: hanno voglia di lavorare e di migliorare. Le stagioni si decidono da marzo a maggio e noi a marzo dovremmo avere la forza di essere in una condizione ottimale per giocarci le nostre chance. Con grande equilibrio, senza esaltarsi o deprimersi. Poi il jolly con la Cremonese ce lo siamo già giocato…».
La partita di domani chiude il cerchio con lo scorso anno?
«Le cose fatte non si possono cambiare. Cerchiamo di guardare avanti alla partita di domani. Il Bologna è preparata sotto l’aspetto tecnico e dell’organizzazione. Le partite fondamentali per gli snodi di una stagione sono due-tre, ora è ancora troppo presto».
Questa squadra può reggere tre attaccanti e tre centrocampisti?
«Dipende dai momenti, dalla disponibilità che mi danno i giocatori, dalla condizione fisica. L’importante è che la squadra capisca i momenti della partita. Avere una squadra che capisce i momenti della partita credo sia un bel vantaggio».
In molti dicono che con Vlahovic sarebbe arrivato sicuro tra le prime quattro. Con Nkunku e Gimenez, invece?
«A me viene da sorridere quando si dice che con quello si vince e con quell’altro no… Nel calcio ci sono troppe variabili, bisogna essere bravi a gestire l’imprevisto. Non si può dire che con uno si vince e l’altro si perde, l’imprevisto è dietro l’angolo. Possiamo solo lavorare con grande passione per cercare di creare i presupposti per poter vincere partite. Il resto sono chiacchiere simpatiche da sentire. Di sicuro non c’è niente, di sicuro c’è solo che bisogna lavorare. Il resto sono solo chiacchiere».
Sulla possibilità che Milan-Como si giochi a Perth…
«Ci sono gli organi di competenza che decidono queste cose. Piaccia o non piaccia ci sono cambiamenti in tutti gli sport, bisogna accettare e gestire il momento e far sì che le cose vadano bene lo stesso. Se ci dicono di andare a Perth andremo a Perth, se si gioca in Italia giocheremo in Italia».
Che impressione ha avuto da Nkunku?
«Quelli bravi si vedono subito e Nkunku sa fare le cose molto bene, deve solo trovare una condizione ottimale. Con Leao? Vedremo».
Col cavallo Rabiot il Milan resta da piazzamento o punta alla vittoria?
«La società è stata molto brava a cogliere l’occasione. Giocatori come Nkunku, Estupinan, come tutti quelli che sono arrivati hanno alzato il livello della squadra. Bisogna lavorare e vedere in che posizione saremo a marzo. Dobbiamo lavorare con serenità e fiducia per arrivare passo dopo passo all’obiettivo, che non si decide in una partita. Dobbiamo creare le basi per far sì che quando ci saranno le partite decisive noi dobbiamo essere dentro le partite decisive. Dobbiamo avere le spalle larghe perché ci saranno momenti difficili. Non è che la squadra è migliore se vince o peggiora se perde, i valori dei giocatori sono quelli. Va trovata una coesione di squadra, con 10 giocatori nuovi… Più giocano insieme e più crescono e su questo sono molto fiducioso».
È soddisfatto della crescita della difesa?
«Sono molto contento dell’arrivo di De Winter. Il problema della difesa è che tutta la squadra deve comportarsi in un certo modo. I difensori singolarmente stanno crescendo. Poi la cosa più importante è che tutti abbiano la voglia di migliorarsi, mettendosi in discussione tutti i giorni».
Gimenez e Leao possono fare 20 gol?
«Non lo so, ma tutti devono avere l’ambizione e la determinazione di fare quei gol. Loftus-Cheek pure, non può non fare gol. Rabiot ne ha promessi 10? Io spero ne faccia 8».
Statisticamente, il Milan ha fatto bene nelle prime due partite…
«Manca tanto, c’è da lavorare tanto. A Lecce non abbiamo subito gol, ma abbiamo subito situazione evitabili e i ragazzi lo sanno. Poi che dobbiamo alzare la percentuale realizzativa sì, ma anche questo lo sappiamo».
Ora si dice che la pressione è tutta su Allegri…
«È normale che ce l’abbia: sono l’allenatore del Milan. La cosa più importante è lavorare per il club e tutti devono lavorare in questa direzione».











