Il vero fenomeno del Napoli è De Laurentiis, una verità che non riusciamo a digerire

POSTA NAPOLISTA - Nel Napoli tutti passano, lui resta. E ha continue idee vincenti, l'ultima è il merchandising. Almeno adesso nessuno ha già il coraggio di urlargli: “pappo' caccia e sorde!”

De Laurentiis

Mg Dimaro 22/07/2025 - amichevole / Napoli-Arezzo / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Il vero fenomeno del Napoli è De Laurentiis, una verità che non riusciamo a digerire

Possibile che non ho letto da nessuna parte quello che oramai sembra acclarato? Eravamo due anni fa tutti orfani di Giuntoli e Spalletti e ci chiedevamo: “e ora chi trova campioni come Osimhen e Kvicha?”. Oppure: “il pappone ha detto che il figlio ha selezionato il Georgiano. Ma chillo è nu miez scemo che non se sape truvà o’ pesce int’ e cazune”.

L’annata disastrosa ha dato ragione a tutti i detrattori, per poi innamorarsi di Conte: “il mercato acquisti lo farà lui e Dela s’adda stà zitto”. Ed ecco a fine agosto il capolavoro dei tre acquisti. E poi la vittoria del campionato, il crollo della Juve: “Ma vuò vedè che Giuntoli nun era accussì forte? Manna è nu mostr!”

Ma nessuno, dico nessuno, fa la riflessione più facile: abbiamo un presidente che indubbiamente è stato allevato per potere trattare con i colossi della distribuzione cinematografica americana. Per lui è un gioco da ragazzi mettere in fila quattro papponi che per procura difendono i diritti di ragazzini per lo più viziati. Che molto spesso sono ex calciatori o figli di procuratori o allenatori. Nella peggiore delle ipotesi ex ristoratori che nella loro vita qualche piatto di spaghetti lo hanno pure venduto.

Quindi, ricapitolando, il vero fenomeno lo abbiamo in casa da tempo, quando è arrivato a Napoli non sapeva neanche cosa era un calcio d’angolo ma ci ha messo poco a dare un calcio in culo a presidenti pretenziosi, al fratello di Higuain e dirigenti della Figc.

È riuscito a vincere due scudetti e portare a Napoli giocatori di enorme livello per poi realizzare plusvalenze mostruose che gli hanno permesso di avere i conti in regola e potere scegliere come allenatori due del calibro di Ancelotti e Conte.

Ma niente, non lo riusciamo proprio a digerire.

Nemmeno quando ha avuto l’intuizione di mettere il merchandising nelle mani della figlia per realizzare maglie stupende e guadagnare il triplo.

E Edo? A me sembra un tutt’uno con la squadra e per i “veri tifosi” neanche vederlo in un pianto gioioso e lacerante lo ha reso più sveglio.

Ora ha portato De Bruyne a Napoli e nessuno lo ha osannato. Basterà perdere due partite di fila per sentire i soliti cori dalla curva. Eppure l’ultimo che ci ha fatto vincere due scudetti lo osanniamo giustamente e lo paragoniamo al nostro Santo protettore e ora che abbiamo finalmente la “Santa trinità” preferiamo sentirci sempre dei perdenti nati.

Ma una sola cosa non possiamo più urlare: Pappo’ caccia e sorde!

Questo coraggio non lo avrà più nessuno.

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