Di Lorenzo: «Spesso l’umore della città cambia a seconda dei nostri risultati. De Bruyne? È arrivato con umiltà»

Dal ritiro a Dimaro: «Tutti ci considerano favoriti, ma noi abbiamo vinto da non favoriti. Abbiamo una grande responsabilità ora, siamo cresciuti sotto l'aspetto mentale».

Mg Bologna 07/04/2025 - campionato di calcio serie A / Bologna-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Giovanni Di Lorenzo

Il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo ha parlato ieri sera dal ritiro a Dimaro degli azzurri, rispondendo ad alcune domande dei tifosi.

Di Lorenzo: «Tutti ci considerano favoriti, ma noi abbiamo vinto da non favoriti. De Bruyne? È arrivato con umiltà»

Le dichiarazioni riportate da Sportmediaset:

Come ti sei sentito a eguagliare il record di Maradona di vincere due scudetti? Prossimo obiettivo la Champions?

Di Lorenzo: «Sicuramente è stata un’emozione incredibile alzare il secondo trofeo da capitano, anche se Maradona è irraggiungibile per tutti. Il merito è di tutti i compagni e della squadra che ha fatto un lavoro incredibile. Il prossimo obiettivo è puntare a far meglio dell’anno precedente.»

Quale è stato il primo pensiero dopo Parma-Napoli?

«È stata una partita difficile, era importante arrivare con quel vantaggio all’ultima partita. È stata molto tesa a livello mentale, fortunatamente dall’altra parte ci hanno dato una mano.»

Come ti senti a essere il capitano di De Bruyne?

«È arrivato un calciatore importante, la cosa che mi ha colpito è come si è calato nella realtà Napoli con grande umiltà. Sicuramente ci darà una mano, perché è un grandissimo campione».

Come si sono integrati i nuovi arrivati?

Di Lorenzo: «Si sono integrati bene, come ho detto prima di Kevin. Sono arrivati anche Lang, Marianucci, Beukema… Abbiamo cercato noi che siamo da più tempo nel club di farli sentire subito a proprio agio. Penso che quando un calciatore sta bene in un posto e sente la fiducia, riesce a rendere di più. Noi che siamo qui da più tempo stiamo cercando di aiutarli».

Chi è stato il tuo allenatore-mentore? Pensi di chiudere la carriera con la maglia del Napoli?

«Sono stato fortunato con gli allenatori, Andreazzoli all’Empoli mi ha dato tantissima fiducia. Poi a Napoli ho avuto Gattuso, Ancelotti, Spalletti e ora Conte: sotto questo punto di vista mi hanno dato tutti qualcosa e tutti gli anni cerco di migliorare. Parlando del mio ruolo, penso sia quello che si è evoluto di più negli ultimi anni. Quindi da ogni allenatore ho cercato sempre di prendere il meglio. Per quanto riguarda il fine carriera non lo so, sto benissimo a Napoli, mi piacerebbe chiudere la carriera al Napoli.»

Dopo il primo scudetto vinto ci è toccato il decimo posto: vi è servito da lezione?

Di Lorenzo: «Confermarsi non è facile, l’obiettivo è difendere lo scudetto. Tutti ci considerano favoriti, ma noi abbiamo vinto da non favoriti. Quindi le griglie, i blocchi di partenza, lasciano il tempo che trovano. È più importante quello che faremo in allenamento e in partita, se riusciamo a mantenere la stessa voglia ed entusiasmo riusciremo a toglierci delle soddisfazioni».

Come vi sentite nel dover rappresentare calcisticamente un popolo così passionale?

«L’ho detto più volte, abbiamo una grande responsabilità, perché giocare per la tifoseria del Napoli è diverso. Spesso l’umore della città dipende dal nostro risultato e questo ce lo dobbiamo sentire adesso. Siamo un gruppo che è cresciuto tanto in questi anni sotto l’aspetto della mentalità».

Secondo te vinciamo l’anno prossimo il quinto scudetto?

«Speriamo, non sarà facile ma è l’obiettivo che abbiamo in testa. Ci sono tante squadre in questo campionato che partono con l’obiettivo di vincere, ma alla fine vincerà una sola. Dobbiamo dare tutto e cercare di crescere ogni giorno come squadra e come giocatori singoli. Abbiamo un allenatore che sa cosa vuol dire vincere, quindi dobbiamo seguirlo e dare tutto per i tifosi e per la maglia».

L’obiettivo di quest’anno sarà confermarsi o migliorare i risultati?

«Beh, migliorarsi vorrebbe dire vincere anche la Champions League o la Coppa Italia. Sicuramente non è una passeggiata. Capisco che tutti quanti volete vincere, ma sarà un anno difficile e dobbiamo saperlo. Riconfermarsi non è mai facile. L’obiettivo è fare il meglio in tutte le competizioni, oltre il campionato e la Coppa Italia avremo anche la Champions e la Supercoppa. Dobbiamo andarci cauti e farlo tutti insieme uniti, come l’anno scorso».

Come vi siete sentiti prima di Napoli-Cagliari?

«Sicuramente non vedevo l’ora di scendere in campo, sapevo l’atmosfera dello stadio perché l’avevo già vissuta due anni prima. Sarà una partita che ricorderò sempre perché ho provato delle emozioni incredibili e vedere tutto quell’entusiasmo dentro e fuori lo stadio… È stato veramente bello. Quando uno fa questo lavoro, è vero che uno gioca per vincere trofei, ma io penso che si giochi anche per regalare delle emozioni alla gente. Sapere che aver vinto quello Scudetto ha reso felici tantissime persone, sicuramente mi tocca dentro. E spero di riviverle quelle emozioni».

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