Lineker: «Quello che sta facendo Israele a Gaza è depravato. Chi non parla è complice»

"Gli israeliani hanno il diritto di difendersi e i palestinesi no? Hanno trasformato Gaza in una prigione e ora la bombardano"

Lineker bbc

BBC TV presenter Gary Lineker prepares to broadcast inside the make-shift television studio ahead of the English FA Cup quarter-final football match between Leicester City and Manchester United (Photo by Oli SCARFF / POOL / AFP) /

Gary Lineker è al centro di un caso politico niente male, in questo periodo. Ha condiviso un post pro-Palestina sul suo account Instagram che mostrava un’emoji di un topo, storicamente usato come insulto antisemita. Un po’ ovunque hanno chiesto alla Bbc di licenziarlo. Lui si è scusato senza riserve. Però Lineker è Lineker e dice le cose come le pensa. E così fa, sul tema Israele-Gaza, intervistato al conservatorissimo Oliver Brown per il Telegraph.

“Quello che stanno passando a Gaza è depravato, inimmaginabile. Ho dei figli. Ora sono adulti, ma ogni giorno la gente perde i propri figli, fratelli e sorelle. Non so come il mondo possa pensare che sia giusto. Sembra che siamo ancora dalla parte di chi lo fa. Continuiamo a fornire armi. E pensi: wow, come è possibile? La stragrande maggioranza delle persone vede la situazione per quello che è. Purtroppo, il governo non sta facendo molto al riguardo. È una questione di potere e denaro. Ma quello che stiamo permettendo che accada è inaccettabile”.

Per Lineker l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 “è stato orribile, ma è molto importante conoscere la propria storia e studiare i massacri avvenuti prima, molti dei quali contro il popolo palestinese. Sì, gli israeliani hanno il diritto di difendersi. Ma a quanto pare i palestinesi no, ed è qui che si sbaglia. I palestinesi sono rinchiusi in questa prigione a cielo aperto a Gaza, e ora è una prigione a cielo aperto che stanno bombardando. Israele dice che si tratta di legittima difesa, ma davvero? Legittima difesa contro cosa, ora? Sì, capisco che avessero bisogno di vendicarsi, ma non credo che abbiano affatto migliorato la loro situazione di ostaggi. La gente dice che è una questione complessa, ma io non credo che lo sia. Era inevitabile che l’occupazione israeliana avrebbe causato enormi problemi, e provo solo pena per i palestinesi”.

“Non mi interessano le reazioni negative. Mi interessa fare la cosa giusta, o quello che ritengo giusto. Alcuni possono non essere d’accordo, va bene. Ma devo guardarmi allo specchio. Penso che se si rimane in silenzio su queste questioni, si è quasi complici. I veri eroi sono gli ebrei che si sono espressi contro. È il governo israeliano che critico, non gli ebrei. La maggior parte degli ebrei ora riconosce la cosa per quello che è, che è sbagliata”.

“O hai empatia o non ce l’hai. Ora è più importante che mai che le persone alzino la voce, perché viviamo in tempi pericolosi. Continuerò sicuramente a sostenere le questioni umanitarie. A volte si intrecciano con la politica, anche se non sono mai stato troppo esplicito con le mie idee politiche. Nessuno sa per chi voto: ho votato per molti partiti diversi nel corso degli anni. A volte ti senti piuttosto impotente, come se non potessi fare nulla. Ma devi convivere con te stesso. Questa è la cosa importante”.

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