Il Napoli è vuoto, Garcia e Mazzarri hanno svuotato una squadra stracolma di calcio (Libero)

Dopo mezz’ora il Napoli si accorge che non serve poi chissà quale struttura tattica per essere all’altezza di questo Barcellona

Mazzarri Napoli

Db Riyad (Arabia Saudita) 18/01/2024 - Supercoppa Italiana / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Walter Mazzarri

Il Napoli è vuoto, Garcia e Mazzarri hanno svuotato una squadra stracolma di calcio. Lo scrive Claudio Savelli su Libero.

Chissà se nella prima mezz’ora Francesco Calzona ha pensato «Ma chi me l’ha fatto fare?», vedendo il Napoli che guardava il Barcellona giocare. E per fortuna che la squadra di Xavi non è come quella in cui Xavi giocava: si ispira ad essa con un decennio di ritardo, praticando un calcio che ora è molto facile da leggere e contrastare. Basta stare fermi, cosa che al Napoli riesce benissimo, se è vero che è immobilizzato dalla paura di improvvisare male. Perché sì, ecco, il Napoli improvvisa e non può fare altrimenti. Non ha più niente di Spalletti al suo interno, prima Rudi Garcia e poi Mazzarri hanno svuotato una squadra stracolma di calcio, e ora si ritrova vuota, nuda, incapace di essere se stessa.

Dopo mezz’ora si accorge che non serve poi chissà quale struttura tattica per essere all’altezza di questo Barcellona. E, pian piano, entra in partita.

Il Napoli come un malato dato per spacciato

Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport esamina la prestazione del Napoli contro il Barcellona, soffermandosi sul ritorno di Osimhen che, come tutti speravano, mette a segno il gol decisivo per il pareggio.

“Come un malato dato per spacciato, i cui organi improvvisamente abbiano ripreso a funzionare, ma con i livelli del sangue ancora molto al di sotto del minimo vitale. Ecco il Napoli che il rianimatore Calzona ha preso in carico, misurandone la capacità di reazione contro un avversario molte spanne sopra. Al netto della gravità del virus, la diagnosi è incoraggiante. Perché questa squadra è viva, risponde agli stimoli, mostra un attaccamento alla vita che potresti definire orgoglio. E, rimessa nelle condizioni ideali, cioè nella postura tattica del suo abituale quattro-tre-tre, è anche in grado di mandare a memoria alcuni automatismi del passato. È poco per vincere contro una big, nonostante il Barcellona sceso al Maradona ieri sera non è certo quello di Messi e neanche quello del primo Xavi”

Osimhen, alibi per Mazzarri

La partita di ieri ha dimostrato che Napoli dunque c’è e soprattutto che il Barcellona, nonostante tutti i problemi è più forte. Torna Osimhen e fa subito la differenza, confermando almeno che la sua assenza ha pesato sul rendimento di Mazzarri

“Il Napoli invece nella porta di Ter Stegen tira una sola volta, e fa centro. Fai fatica a separare la bravura di Osimhen, che protegge con il corpo il pallone e manda fuori tempo Martinez, dall’azzardo del centrale basco, che tenta l’anticipo pur sapendo di non avere alle spalle altro che il portiere. Resta il fatto che il centravanti nigeriano si conferma il salvatore del Napoli e con la sua prodezza regala all’esonerato Mazzarri un alibi che fa più tiepido il suo cuore ferito”.

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