Dopo la sconfitta contro Djokovic: «Ho iniziato questa stagione che ero un giocatore e ora sono un altro. Grazie a tutti»

Djokovic si aggiudica le Finals di Torino, è il settimo Master per il serbo che supera così anche re Roger Federer. Sinner può solo inchinarsi dopo un’ora e quaranta minuti circa di un tennis praticamente perfetto da parte di Djokovic.
L’altoatesino ci ha provato, ha rischiato e osata. Purtroppo le fatiche di una settimana più che intensa si sono viste e hanno certamente influenzato la prestazione del tennista italiano. Jannik però può guardare al futuro con ottimismo, il podio (e il primo posto) del ranking mondiale si può conquistare. Nelle dichiarazioni post match, Jannik si rivela ancora una volta di un altro livello. Archivia la sconfitta e pensa già alla prossima settimana. C’è la Coppa Davis da giocare. Le parole di Sinner:
«Complimenti Nole, tanto con te posso parlare in italiano. Hai vinto tre Slam, e hai chiuso la stagione vincendo come l’avevi iniziata. Sei un’ispirazione per tutti i giocatori, per la professionalità che mostri insieme al tuo team. È pazzesco, complimenti a voi. Poi voglio ringraziare il mio team, perché ci siamo migliorati durante tutta la stagione. Questa settimana abbiamo avuto la fortuna di giocare con i migliori al mondo e abbiamo capito che c’è ancora da migliorare, ma possiamo anche guardare alle cose positive che ci ha dato questa stagione. L’ho iniziata che ero un giocatore e ora sono un altro grazie a voi. Ringrazio poi la Federazione e infine tutti voi. Mi avete aiutato e spinto e ora c’è ancora da finire la stagione a Malaga con la Davis. Grazie a tutti».
Il Napolista su Sinner
Come scritto, si cresce battendo Rune anche con un dolore alla schiena, si supera Medvedev in semifinale e si va in finale, perdendo, contro una leggenda dello sport mondiale. Perdendo sì ma Sinner ha sempre provato a offrire il meglio di sé, almeno il meglio di sé oggi. Non ha certamente giocato una partita memorabile, è arrivato alla finale sfiancato da una settimana tremendamente impegnativa dal punto di vista agonistico ed emotivo.
Sinner è entrato in queste Atp Finals col solito abito di tennista dall’eccellente futuro e ne è uscito come papabile alla poltrona di numero uno del mondo. In pochi giorni è come se fosse cresciuto di anni. Perché succede così. Lavori lavori lavori, i risultati non sono all’altezza del tuo impegno e poi finalmente ogni pedina va al suo posto e in partita ti comporti proprio nel modo che hai studiato e sudato per anni.