Spalletti: «I calciatori non sono appagati, perché se sei appagato diventi presuntuoso»
In conferenza: «L'atteggiamento è stato giusto, ma abbiamo perso troppi palloni. Se perdiamo, dipende da me che ho scelto male»

Napoli's Italian coach Luciano Spalletti cheers during the Italian Serie A football match between Napoli and Salernitana on April 30, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. - Naples braces for its potential first Scudetto championship win in 33 years. With a 17 point lead at the top of Serie A, southern Italy's biggest club is anticipating its victory in the Scudetto for the first time since 1990. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)
La conferenza stampa di Spalletti, allenatore del Napoli, nel post partita dopo la sfida con il Monza. Il Napoli ha perso 2-0, gol di Dani Mota e Petagna.
«Non bisogna fare cose diverse da quelle solite, il discorso è semplice: tu fai il professionista di questo lavoro qui, non è che siccome una partita ti va bene c’è un momento più facile da gestire e quindi cambiare la tua organizzazione ed impostazione, disciplina e modo di fare. Altrimenti sarai sempre un professionista con dei limiti, non mi riferisco ad oggi ma ai concetti di cui parliamo: io ho sempre raspato tra i dilettanti ed ho avuto una vita difficile, ma qualche volta ho raccontato qualcosa che mi è successo. Sono stato bene come calciatore ed allenatore quando ho creduto che le cose dipendessero da me e non dagli eventi e da chi avevo davanti, da chi mi voleva uccidere sportivamente nel confronto. Per essere un top ed un calciatore rispettato bisogna fare sempre la stessa roba, non dipende da un risultato o dall’avversario, o dai punti che ci sono, ma dall’impostazione che si ha. Se tu ti demotivi, sei un professionista limitato. Cosa si dice? È un ragionamento che si è toccato anche in questi momenti così, i ragazzi si sono allenati in maniera seria ma oggi siamo stati troppo sporchi ed abbiamo perso troppi palloni. Abbiamo preso più ripartenze, abbiamo faticato, siamo stati meno lucidi ed abbiamo perso più palloni. Spesso vogliamo stare con la difesa a metà campo, ma abbiamo perso ordine tattico e diventa meno facile fare queste riaggressioni di palla in pochi secondi. Se facciamo come oggi che perdiamo palla, rincorriamo, poi c’è Palladino che è un ottimo allenatore con una società che ha costruito una squadra di livello, subisci il loro palleggio, perdi lucidità e poi finisce che perdi. Però senza andare ad intaccare l’impostazione mentale dei ragazzi, che sono impostati bene. Questa settimana abbiamo fatto il lavoro che dovevamo fare, invece abbiamo sbagliato qualche pallone in più e non dipende da chi ha giocato o da chi non ha giocato. Se perdiamo, dipende da me che ho scelto male. Bisogna sfruttare i minuti che si giocano, che poi tornano utili la prossima volta che vengo scelto»
Sull’atteggiamento dei calciatori
«L’atteggiamento è stato giusto, i miei si sono impegnati tanto ma siamo stati sporchi nella gestione della partita e non siamo riusciti a fare quel tipo di lavoro. Sul 2-0 loro si sono ammucchiati e tocca a te segnare, ma diventa difficile perchè abbiamo faticato. Mi fido dei miei, ho grande stima e rispetto per ciò che ho visto in questi due anni, non devo valutarli per oggi»
Si è arrabbiato su alcuni episodi
«Non mi sono arrabbiato su qualcuno, ma su quella che era la qualità e la ricerca degli spazi, sulla nostra tattica difensiva e offensiva in base alla loro impostazione»
Sui rigori?
«I rigori non li so valutare, non ho mai fatto l’arbitro. Se devo vedere, vedo tutto a favore mio, ma ho rispetto degli arbitri e quindi non giudico il loro arbitrato»
Gaetano
«Lo faremo giocare perché si fa così con tutti. Spero di metterlo in condizione di esprime la sua qualità e di giocare una buona partita. Può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. Ieri mi domandavano i giornalisti che c’erano in conferenza mi chiedevano qual’è il calcio più bello e qual è il futuro del calcio. Calcio senza tempo perché bisogna portarsi dietro qualcosa di quello che ha fatto Sacchi, Ancelotti quando cominciava, bisogna portarsi dietro roba di Baggio, di Totti. E poi vedere quello che Guardiola, come fa Di Lorenzo. Poi bisogna essere uno che dentro una partita ci mette un po’ tutto e questo nei pochi minuti in cui giochi perché oggi con le 5 sostituzioni puoi entrare all’improvviso. Nel senza tempo c’è questo. Non c’è nulla di preciso, senza un ruolo preciso, oggi non conta la cultura in sé, ma conta saper stare con persone diverse che hanno un’altra cultura, mentalità e religione e così è in campo»
Calciatori appagati?
«Non gli succede, se sono appagati diventano presuntuosi e la presunzione taglia le ali e leva ogni possibilità di crescita. I nostri calciatori hanno solo sbagliato troppi passaggi»
Sul Monza
«Si fanno i complimenti a Petagna perché ha fatto un grandissimo gol e lo conosciamo avendoci lavorato. Sapevamo che il Monza avrebbe fatto una grande partita perché è una grande squadra»