Moratti: «Spalletti ha dimostrato di avere doti eccezionali e lo sta facendo vedere con i risultati»

A Radio Punto Nuovo: «Mercoledì è più importante per l'Inter. Senza l'Inter, simpatizzo per il Napoli: la vittoria dello scudetto metterebbe il calcio su un piano più normalizzato»

Massimo Moratti napoli

Db Milano 30/05/2017 - premio 'Rosa Camuna' / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimo Moratti

L’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Punto Nuovo. Ha parlato della partita del 4 gennaio: a San Siro l’Inter affronterà il Napoli capolista.

«Per l’Inter sarà importantissima la gara contro il Napoli, più di quanto non lo sia per il Napoli. Per l’Inter sarà una salita tutt’altro che semplice questa ripresa del campionato. Sul Napoli c’è una pressione dovuta alla continuità, perché bisognerà capire se dopo la sosta gli azzurri avranno la stessa veemenza formidabile della prima parte. Per l’Inter, invece, la pressione è tutta sulla lotta scudetto. Perdere mercoledì significherebbe scivolare via definitivamente».

Kvaratskhelia come Ronaldo il Fenomeno? Moratti:

«Sono giocatori diversi, ma l’impatto è stato simile. Però Ronaldo è arrivato in Italia che era un giocatore già atteso, che in qualche modo aveva già sfondato. Al georgiano auguro di avere la stessa carriera ed esplosione del brasiliano. Sarà decisivo per la vittoria del Napoli con le sue doti».

Moratti ha parlato di Spalletti:

«Spalletti ha dimostrato di avere doti eccezionali e lo sta facendo vedere con i risultati. Il Napoli ha speso poco e salutato anche elementi importanti. Spalletti è stato bravo a trasformare una necessità in una vera e propria opportunità per poter vincere il campionato».

Chi toglierebbe Moratti agli azzurri?

«Il georgiano e l’attaccante Osimhen, senza dubbi… Sono i due calciatori che più di tutti possono decidere la gara contro l’Inter».

Sulla lotta scudetto:

«Se l’Inter scivola via, assolutamente simpatizzo per gli azzurri. Una vittoria finale del Napoli metterebbe il calcio su un piano più normalizzato, dal punto di vista dei conti e dei bilanci. La passione la suscita lo stesso, ma c’è bisogno che il calcio si normalizzi ulteriormente. Auguro al nostro movimento di tornare su canoni più ordinari».

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