Il Giornale: Pogba giocatore mercenario. Pensa prima ai fatti suoi e peggio per chi lo paga

Lui e Lukaku non escono bene dalla questione infortuni. "I club dovrebbero poter tagliare gli stipendi per assenze non sempre giustificate dalle scelte".

pogba

Mg Torino 07/10/2021 - Uefa Nations League / Belgio-Francia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Palu Pogba

Su Il Giornale, Riccardo Signori scrive di Lukaku e Pogba i due infortunati di Inter e Juve, che si scontreranno nel weekend in campionato. Saranno assenti entrambi. Quasi sorge il dubbio che dalla Premier arrivino solo giocatori a mezzo servizio, scrive.

“E sorge il dubbio che tra la serie A e la Premier ci sia una sorta di reciproca insopportabilità: quelli fanno gli smargiassi eppoi rifilano giocatori a mezzo servizio. C’è sempre un guaio fisico a mettere il freno”.

Pogba e Lukaku non sono i soli, fa notare Signori.

“Chi più e chi meno ha alternato problemi di salute ad uno sparuto numero di presenze: Origi e Milan sono esperti in
materia, ma altri sono nella scia. Addirittura Harry Winks, arrivato in prestito dal Tottenham alla Sampdoria, non ha
ancora messo piede in campo. E chissà mai se lo metterà. Non stiamo a dire si tratti di cosiddetti pacchi, se diversi fra loro sono pronti (erano… vedi Pogba) a giocarsi Qatar 2022”.

Lukaku è partito per il Belgio.

“non sia mai che da quelle parti abbiano pozioni magiche per evitargli altri guai. Non proprio una bellissima impressione”.

Non ha fatto una figura migliore Pogba. Signori lo definisce un mercenario.

“Ha perso il mondiale a cui teneva tanto, ma anche un pizzico della bella faccia. Quello di Pogba rientra negli esempi di giocatori “stile mercenario”. Ovvero: prima i fatti miei e peggio per chi mi paga. Talvolta anche i procuratori dovrebbero mettere mano sulla coscienza, se non ci riescono i giocatori. Certo è che il romantico revival del francese è finito in un indecoroso fiasco e ci vorrà gran bravura per farsi perdonare da gennaio in poi. Se, poi, i club potessero tagliare gli stipendi, in ragione del numero di assenze non sempre giustificate dalle scelte, magari vedremmo altri atteggiamenti. La serie A andrebbe difesa anche così: il calcio regala ingaggi troppo alti per permettersi compassione”.

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