«Phil Read arrivava alla gare trainando la roulotte con la Rolls-Royce, Saarinen col carro funebre»
Il leggendario pilota inglese morto a 83 anni. La Gazzetta: nato povero, indossava sempre una pelliccia d'orso anche sotto al sole

“Il più duro di tutti”. Dopo la morte di John Surtees nel 2017, la storia del motociclismo inglese perde Phil Read, a 83 anni. Uno di quei piloti che oggi si raccontano ai nipotini per ribadire quanto pazzi fossero gli anni 70 delle corse in moto.
Aveva vinto 7 Mondiali, Read, “diventando – racconta la Gazzetta dello Sport – anche il primo pilota al mondo a vincere almeno un titolo in 125 (1968), 250 (1964, 1965, 1968 e 1971) e 500 (1973 e 1974), mancando però quello della 350, dove il miglior piazzamento finale fu quello del 1973 con la MV Agusta”.
Era soprannominato “fil di ferro” per le origini umili, per il caratteraccio, ossessionato dalla vittoria, sprezzante nei confronti della morte. Rivale mai amico di Giacomo Agostini.
I dettagli del racconto della Gazzetta raccontano lo strepitoso mondo dei motori di allora. “Era nato povero e quando incominciò a vincere e a vincere tanto, si tolse ogni tipo di sfizio. Come quell’arrivare ai circuiti con la roulotte trainata dalla sua Rolls-Royce, negli stessi anni in cui Jarno Saarinen e Teuvo Lansivuori si presentavano con il carro dell’impresa di pompe funebri del padre del primo. O il mostrarsi nella sua pelliccia di orso anche sotto il sole più cocente.
“Una decina di anni fa si presentò a Imola per un revival e finì all’ospedale con la broncopolmonite perché malgrado il freddo si era rifiutato di indossare una maglietta termica sotto la vecchia tuta di pelle”.
272 vittorie in questa foto.
Oggi ci lascia Phil Read ❤️#Motorsport(📷Ago,The Bike, Ivy e Read) pic.twitter.com/sEEMIvMuF4
— 𝕗𝕣𝕒𝕟𝕔𝕜𝕪𝕙𝕒𝕨𝕜 🇮🇲🏴☠️✊💨💨💨 (@FranckyHawk29) October 6, 2022
Phil Read MBE e Valentino Rossi.
Via @readracing. pic.twitter.com/nyDtjuoCdR— Demetriou Neto (@NetoDemetriou) October 7, 2022