Nel golf la Superlega ha vinto: i campioni lasciano il PGA Tour a suon di milioni sauditi
Si tratta di un vero scisma. Hanno già "tradito" Mickelson, Johnson, García, DeChambeau e Reed. Tiger Woods ha rinunciato a un miliardo di dollari

Tutto sommato bastava inondare il sistema di soldi. Al calcio non è riuscito, nel golf era più facile. I sauditi si sono fatti una “superlega”, e stanno convincendo i più grandi campioni del circuito mondiale ufficiale, il PGA Tour, a scavalcare il confine. Come: gettoni di partecipazione impossibili da pareggiare. Stanno crollando uno dopo l’altro tutti i grandi nomi. Il primo a resistere è stato Tiger Woods, capace di rinunciare ad un’offerta allucinante: un miliardo di dollari per giocare le otto tappe del “circuito separatista”. Gli altri sono venuti via per molto meno – si fa per dire: 250 milioni di dollari.
Prima Phil Mickelson, poi Dustin Johnson e Sergio García. I nomi freschi, di giornata, sono Bryson DeChambeau e Patrick Reed. Il Telegraph scrive che il prossimo sarà Rickie Fowler. Una diaspora vera e propria. Uno scisma, per il golf.
La minaccia di sanzioni – tipo l’esclusione dalla Ryder Cup – non fa evidentemente breccia, c’è una montagna di soldi in gioco.
“Tre mesi fa – scrive il Times – Rory McIlroy affermava che il progetto era morto perché aveva bisogno di Tiger Woods. Ora ci viene detto che Woods ha rifiutato un’offerta di quasi un miliardo di dollari, eppure la LIV Golf Invitational Series, guidata da Greg Norman, è viva e vivace. Per una saga che va avanti da due anni, questo è stato un grande giorno. È iniziata quando Mickelson, 51 anni e sei volte vincitore di Major, ha posto fine all’esilio che si era autoimposto, quando le sue macchinazioni con i sauditi erano state smascherate. Ora si è impegnato a giocare l’evento inaugurale al Centurion Club vicino a St. Albans, a partire da domani, e ha negato di essersi iscritto al circuito a causa delle perdite di denaro al gioco. Louis Oosthuizen, Sergio García e Charl Schwartzel si sono tutti dimessi dal PGA Tour. Anche Na, il numero 34 del mondo, lo ha fatto, dicendo di voler essere un free agent. Graeme McDowell non si è dimesso da nulla, ha chiesto solo se davvero qualcuno trovi sano che i giocatori europei che hanno fatto la storia della Ryder, debbano essere esclusi”.