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Lancia una palla a sinistra, Ghoulam arriverà

Lancia una palla a sinistra, Ghoulam arriverà

Il 2 febbraio del 2014, il Napoli gioca a Bergamo e schiera il suo nuovo terzino sinistro. Faouzi Ghoulam è un acquisto di gennaio, un’operazione necessaria dopo che Zuniga è diventato latitante e il calciatore designato per sostituirlo, l’altro colombiano Pablo Armero, si è rivelato una delusione. 

Ghoulam arriva dal Saint-Etienne, e non è (ancora) un calciatore molto conosciuto: è nato a Saint-Priest-en-Jarez, Francia centrale, da genitori algerini. È stato comprato nelle ultimissime ore della finestra di gennaio, pescato nell’infinito data-base di Benitez. In quell’Atalanta-Napoli esordisce partendo dalla panchina. Subentrando a un calciatore che a rileggerne il nome viene un misto tra nostalgia e incredulità: Anthony Réveillère. Va male quel giorno, 3-0 netto per l’Atalanta, ma va già molto meglio nella sua partita successiva, tre giorni dopo. Semifinale d’andata di Coppa Italia, Roma-Napoli 3-2 e un altro ingresso al posto di Réveillère che si infortuna a metà del primo tempo. Non tanto per il risultato finale, un 3-2 comunque non da buttare in vista del return match del San Paolo (3-0 e azzurri in finale), quanto per questo momento qui, un calcio piazzato che fa dire ai tifosi del Napoli che De Laurentiis, finalmente, «ha preso uno che tira bene le punizioni col sinistro». Da quel giorno, non si ricordano altri exploit di Ghoulam da fermo.

 

Ieri sera, Faouzi Ghoulam ha chiuso il suo cerchio. Anzi, la sua escalation. Il primo anno e mezzo con Benitez ci aveva mostrato un calciatore ben definito, identificato: un ex esterno alto che si era adattato al calcio moderno e si era trasformato in un terzino degli anni duemila. Gente d’assalto, altro che contenimento e diagonali. Quasi sempre titolare, almeno fino a quando l’arrivo di Strinic gli fa assaporare per la prima volta il gusto della concorrenza. Dura poco, però: il croato è un giocatore più elementare, meno appariscente. È un terzino vero, che sa anche proporsi ma sa essenzialmente difendere. Buono per alcune partite, ma al Napoli serve Ghoulam. Soprattutto su quella fascia sinistra, dove Insigne si sta inventando pian piano grande giocatore e occorre qualcuno che riesca a reggere il duetto tecnico.

L’anno e mezzo con Benitez, si diceva. La prima cosa che viene in mente è ancora riferita a una sfida con la Roma, stavolta in campionato. Gol di Callejon di testa su splendido cross dalla sinistra di Faouzi. Splendido, se vogliamo, è pure riduttivo. Era questa partita qui.

È l’unico assist dei primi sei mesi di Napoli, poi eccone altri cinque in tutto nella scorsa stagione. Due in campionato e  in Europa League, uno in Coppa Italia. Bellissimo, e fondamentale, quello regalato a Gonzalo Higuain nella notte di Napoli-Dinamo Mosca. Da lì parte la vittoria per 3-1, con tripletta del Pipita, che lancerà il Napoli nei quarti di finale.

Intorno a Ghoulam, però, permane sempre una certa diffidenza. Ne scrivemmo qui, in un pezzo di inizio anno che celebrava l’algerino insieme al dirimpettaio della fascia destra, Elseid Hysaj. «Non sa difendere», oppure «è inadatto al calcio italiano perché si distrae spesso e facilmente». Questo tipo di commenti sparsi del tifoso tipico si esauriscono quando Sarri fa calare sull’algerino la sua bacchetta magica. Da terzino effettivamente più propenso all’attacco che alla difesa, Ghoulam si trasforma in perfetto interprete del ruolo-secondo-Sarri. Esterno difensivo, sì. Ma soprattutto esterno a tutto campo, di corsa continua in avanti e all’indietro. In tutte le analisi tattiche sul Napolista, non manca mai il riferimento all’utilizzo smodato, da parte del Napoli, della corsia sinistra. Quella dove hanno sempre giocato Ghoulam e Insigne, e quella alla quale tende ora l’Hamsik voluto e impostato da Sarri come mezzala. Il meglio per lo slovacco, ma anche per Ghoulam.

Che è arrivato al top ieri sera, in una prestazione assoluta col Chievo. Le statistiche numeriche le trovate nell’analisi della sfida ai clivensi (qui), e per questo ora vanno raccontate le sensazioni: presenza continua sulla fascia, sempre. Tanto che, in un certo momento del secondo tempo, si è visto Hamsik lanciare una palla all’improvviso in fascia. Marek era certo di trovare Ghoulam, tutti noi che guardavamo la partita eravamo invece sicuri che fosse stata una palla non solo avventata, ma anche profondamente idiota. Aveva ragione Hamsik. Ghoulam è arrivato, dopo l’ennesimo sprint di una partita giocata a mille all’ora. Cui ha aggiunto il corollario nobile e importante dell’assist per il pareggio di Higuain, cross basso da spingere solo in rete. Come altre tre volte in stagione, esattamente come nella sfida di andata col Chievo. Da sinistra, cross per Higuain appostato al centro. Una sentenza.

Alla fine della partita, un’intervista a Mediaset col sorriso sulle labbra. Su come il Napoli abbia provato in allenamento questa situazione e sulla felicità perché è venuta bene in un momento delicato. E poi un siparietto sulle cene pagate da Higuain per gli assist, con Faouzi che prima cerca di non rispondere e poi ammette che fanno una volta per uno. Come le persone normali, come Ghoulam. Che ha un profilo Twitter ufficiale che si inorgoglisce di botto quando Faouzi Ghoulam viene inserito nella Top 11 africana all’estero. Succede spesso, ultimamente.

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