Vaccino Covid, l’Italia è troppo lenta. Iniettate poco più di 67mila dosi su 480mila disponibili

Per il commissario Arcuri sotto le 65mila vaccinazioni al giorno la campagna sarà un flop. Manca ancora l'elenco dei centri di somministrazione, in alcune regioni si inizia domani, in Sardegna il 7 

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In Italia i vaccini anti Covid procedono molto a rilento. Dopo tre giorni dall’avvio della campagna vaccinale, siamo a 67.341 dosi iniettate su 479.700 disponibili. E martedì arriverà un altro lotto. Numeri irrisori se si considera che il commissario straordinario, Domenico Arcuri, ha dichiarato:

«Se vaccineremo meno di 65mila persone al giorno la campagna vaccinale sarà un fallimento».  

Non esiste nemmeno ancora l’elenco completo dei centri di somministrazione del vaccino, come confermato dallo stesso Arcuri alla testata ZetaLuiss.

«L’elenco completo dei centri vaccinali è in divenire e non si dispone di un’elencazione completa».

Ieri, scrive Repubblica, Arcuri ha chiamato una ad una tutte le Regioni per capire quali sono le criticità e chiedere conto dei ritardi. Il Lazio è partito bene, mentre preoccupano Lombardia, Molise e Calabria, dove le vaccinazioni non sono ancora iniziate: inizieranno domani. In Sardegna bisognerà invece aspettare il 7 gennaio. Molte Regioni si difendono lamentando la scarsità di personale sanitario o di siringhe, altre dicono che i dati ufficiali pubblicati sul portale del governo dedicato ai vaccini non sono aggiornati.

Il Veneto è partito in ritardo, ma ieri ha già accelerato, superando il 24% di vaccinazioni sul totale disponibile.

Bene in Toscana, con il 24,4% di vaccinazioni.

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