Mi preoccupa la mancanza di anima, non il turn over

E va bene abbiamo preso una mazzata. Una sonora mazzata. E abbiamo fatto anche brutta figura. Ma non disperiamo e non ci stracciamo le vesti. E non solo perché le sconfitte, a volte, sono salutari, ma anche perché un passo falso ci può stare e il progetto iniziale, di puntare tutto sul campionato, non è […]

E va bene abbiamo preso una mazzata. Una sonora mazzata. E abbiamo fatto anche brutta figura. Ma non disperiamo e non ci stracciamo le vesti. E non solo perché le sconfitte, a volte, sono salutari, ma anche perché un passo falso ci può stare e il progetto iniziale, di puntare tutto sul campionato, non è ancora compromesso.

Cerchiamo di affrontare la sconfitta con il Psv in modo razionale.

Il Napoli ha perso ma non perché chi è sceso in campo è scarso, ma perché non aveva anima. Questo è il primo dei due aspetti veramente negativi della serata. A parte Vargas e Fernandez, che mi preoccupano in senso assoluto perché sembrano confermare di essere due acquisti sbagliati, non faccio un dramma per le prestazioni sotto tono di alcuni giocatori: il loro valore non è in discussione. Certo è che ieri non ci hanno messo il cuore, non hanno lottato. E questo è inaccettabile. Ma so che Mazzarri saprà strigliarli a dovere e tirar fuori un po’ di orgoglio.

Il secondo elemento di preoccupazione si lega proprio a quest’ultima considerazione: ci saranno ricadute psicologiche dopo questa sconfitta? Dossena e Mesto, per esempio, ci servono come il pane perché gli esterni titolari non riescono a giocare più di 35 partite a stagione. Quindi le riserve devono essere in palla, vogliose, cariche. Se sono depresse tutto si complica. Lo stesso dicasi per Dzemaili e Donadel, con quest’ultimo che almeno ci ha provato. C’è quindi il rischio che il Napoli 2 si deprima e che alcuni suoi elementi divengano, almeno fino alla prossima inversione di tendenza – se ci sarà – inservibili alla causa. Ma anche qui sto con Mazzarri: riuscirà a motivarli, ne sono convinto. Certo voglio vedere che scelte farà nella prossima gara di Europa League…

E qui vorrei insistere ancora proprio sulla figura del Mister. Oggi, naturalmente e giustamente, piovono critiche. Ma io, andando controcorrente, sto con lui. Non è vero che ha snobbato il Psv (lo hanno fatto i giocatori che sono entrati molli e svogliati). E non è corretto attribuirgli le colpe del turn over, progettato e concordato con la società con l’obiettivo di dedicarsi al campionato.

Quest’anno Mazzarri ha stretto un patto con De Laurentiis: la possibilità di “snobbare” l’Europa League. A Mazzarri la vetrina europea non interessa, lui vuole vincere in Italia. Per De Laurentiis è quasi l’opposto, visti gli introiti, i ritorni di immagine e le prospettive che si possono avere col calcio europeo. Ma siccome quest’anno c’è l’Europa “minore” si è trovato un compromesso. E il compromesso ha una sua logica: l’anno scorso abbiamo perso molti punti per colpa della Champions. Quest’anno, con un campionato ridimensionato e una Juve impegnata su due fronti, bisogna approfittarne per far bene in Serie A. L’unico modo di fare questo è un turn over selvaggio in Europa League. Sul quale occorre dire una cosa importante: il turn over non si vede sul breve periodo, come dicono molti (è ovvio che in questo periodo i vari Cavani, Maggio e Inler sono perfettamente in grado di fare 3, 4 o 5 partite di seguito, anche in pochi giorni), ma sul lungo. Si vede in primavera, quando Cavani, dopo 30 partite giocate, invece di 45, avrà ancora benzina per correre come un matto come fa adesso. Almeno speriamo… Ma l’idea è questa e ha una sua logica, credo condivisibile.

Infine, non sopravvalutiamo la qualità del girone e le difficoltà di passare il turno. È vero che il Dnipro non sembra male, ma ci sono ancora 4 partite. C’è tempo di recuperare. E anche lo stesso Psv, visto ieri, non mi sembra irresistibile. Voglio rivederlo al San Paolo. La gara disputata in Olanda conferma che il Napoli ieri era ai minimi termini, ma anche che basterà poco per essere di nuovo competitivi. Persino col Napoli 2.

Dario Bevilacqua

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