L’assurdo calendario del Napoli che in 50 giorni giocherà ogni tre giorni tra Italia, Europa, Arabia Saudita
Un incubo di voli, spostamenti e stress. Una maratona logistica che rischia di piegare fisicamente una rosa già decimata. Tra Champions, Supercoppa in Arabia e campionato, Conte avrà pochissimi margini di rotazione

Ni Castel di Sangro 03/08/2025 - amichevole / Napoli-Brest / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte
L’assurdo calendario del Napoli che in 50 giorni giocherà ogni tre giorni tra Italia, Europa, Arabia Saudita
Il calendario non aspetta e tantomeno la “ciorta”, come si dice da queste parti. Il Napoli si avvicina al periodo più complicato della stagione con una valigia già pesantissima di acciacchi, muscoli a rischio lesione e soprattutto una lista infortuni che negli ultimi tempi si è trasformata in un bollettino quasi quotidiano. Il tratto di stagione che conduce da ora a fine gennaio non è solo un percorso fittissimo di partite, ma una girandola di viaggi e spostamenti costellata di rischi e insidie logistiche che potrebbero mettere in ginocchio anche una rosa al completo, figuriamoci quella già martoriata che Conte ha ora a disposizione.
La situazione fino a gennaio inoltrato rappresenta un caso di studio quasi unico per carico fisico e logistica. Roba che persino chi da una scrivania sta pianificando la logistica avrà parecchi grattacapi. Non si tratta soltanto di una serie di partite ravvicinate con una media di una ogni tre giorni, ma di una maratona in cui distanze, tempi di recupero, escursioni termiche e stress da viaggio si moltiplicano, minando la freschezza atletica della rosa.
Dopo il match in notturna contro la Juventus che inevitabilmente richiederà un forte dispendio di energie, fisiche e mentali, ha inizio una sequenza pazzesca di match quasi tutti fuori casa, due fuori Italia, in Europa (Lisbona e Copenaghen), uno e forse due fuori Europa. In Arabia Saudita per la precisione.
Ma vediamo nel dettaglio questo tour. Si parte con un doppio impegno in 4 giorni che impone uno schema di viaggio rigido. Il Napoli vola a Lisbona dove il 10 dicembre sfida il Benfica di Mourinho, con rientro notturno all’aeroporto di Capodichino e successivo trasferimento in bus al centro di Castel Volturno nelle ore piccole. La finestra di recupero prima della trasferta di campionato Udine del 14 dicembre, dove si gioca alle 15, si riduce a poche ore. I giocatori dovranno affrontare una squadra fisica – forse la più “tosta” della Serie A – con un adattamento muscolare ancora orientato allo sforzo europeo e con tempi di reazione inevitabilmente compromessi dalla stanchezza del viaggio.
Il nodo centrale, tuttavia, è il trasferimento in Arabia Saudita per la Supercoppa Italiana. La partenza per Riyadh, presumibilmente da Roma Fiumicino dopo un trasferimento in bus da Castel Volturno, inserisce nella routine della squadra uno sbalzo termico e climatico di almeno 20 gradi (senza contare lo sbalzo termico continuo in loco dovuto all’alternanza aria condizionata-caldo pazzesco-aria condizionata). Sebbene il disallineamento orario sia contenuto (appena 2 ore), il suo effetto si somma allo stress del volo a lungo raggio (circa 6-7 ore) e all’alterazione dei ritmi sonno-veglia. La qualità del sonno è il primo parametro a degradarsi in queste condizioni, riducendo la capacità di auto-rigenerazione dei tessuti muscolari. La necessità di giocare 2 partite ad alta intensità (semifinale e possibile finale) in 4 giorni, in un clima caldo-secco, aumenta esponenzialmente il rischio di disidratazione e affaticamento muscolare precoce. Il rientro in Italia, previsto il 23 dicembre, coinciderà presumibilmente con le brevissime vacanze natalizie per i giocatori, Conte e tutto lo staff. Poco spazio dunque per sessioni di allenamento verso la trasferta di Cremona del 28 dicembre che presumibilmente il Napoli raggiungerà in treno fino a Reggio Emilia e a seguire in bus. È una tempistica che rende la partita con la Cremonese particolarmente insidiosa dal punto di vista dei possibili infortuni.
Analoga insidia, anche se in misura minore, potrebbe presentare la partita del 4 gennaio a Roma, contro la Lazio. Almeno questo spostamento sarà breve e veloce. Il problema degli spostamenti e del poco tempo di recupero-allenamento, si verifica nella settimana successiva, tra l’11 e il 20 gennaio. Dopo la trasferta a Milano contro l’Inter dell’11, la squadra ha solo 2 giorni per preparare il recupero casalingo contro il Parma del 14 (la Supercoppa in Arabia costringe il Napoli ad un altro turno infrasettimanale), e altri 3 prima del match con il Sassuolo del 17 sempre al Maradona. In questa successione, il tempo per allenamenti di qualità è praticamente nullo. Solitamente, si lavora su recupero attivo.
Il picco di rischio, tuttavia, arriva con la combinazione Copenaghen-Torino. E sì, perché la “ciorta” (per non pensare a male) ha voluto che la trasferta in Danimarca per la Champions League del 20 gennaio avvenisse pochi giorni prima della sfida di ritorno contro la Juventus. Prima un volo di almeno 3 ore verso il clima freddo-umido della Danimarca, con partita serale e rientro previsto nelle prime ore del 21 (il ritmo circadiano trattato come un romanzo d’appendice), poi a soli a soli 4 giorni di distanza, la trasferta sotto La Mole. A meno che la società non decida di saltare il rientro a Castel Volturno e far allenare la squadra a Torino (ma dubito), significa chiedere ad un organismo stressato da una serie di viaggi e da sonno di bassissima qualità, di produrre altro sforzi in una delle partite più delicate della stagione.
Il ciclo si chiude il 28 gennaio al Maradona con l’impegno di Champions contro il Chelsea. A questo punto, l’accumulo di fatica sarà tale che la performance dipenderà più dalla capacità di sopportazione che dalla preparazione atletica di base. Queste condizioni rendono tra l’altro difficile non solo preparare le partite, ma anche trovare il tempo per allenarsi. Soprattutto poi aumenta paurosamente il rischio di infortuni muscolari.
Già gli infortuni: l’avversario che ha più minato le sicurezze del Napoli. A centrocampo non è rimasto più nessuno disponibile, se ci eccettua McTominay. Anche considerando il giovane Vergara e il jolly Elmas (il quale però per caratteristiche e posizione non è né un vice Lobotka, né tantomeno un vice Anguissa), a centrocampo si gioca minimo in tre e non è così impensabile che Conte debba reclutare qualcuno della primavera. E certamente lo farà per creare almeno un minimo di socialità in panchina. Su questa situazione tragicomica si affacciano le nubi minacciose del tour de force appena descritto. Oltre a toccare ferro (per non dire altro), bisogna anche sperare che la totale assenza di alternative non produca ulteriori danni per gli altri disponibili della rosa: potrebbero infortunarsi per il combinato disposto di viaggi continui e troppi minuti nelle gambe, visto che giocheranno in media ogni 3 giorni.
Due considerazioni per finire.
1) Non possiamo incolpare nessuno (se non il sistema calcio contemporaneo) per un calendario così assurdo. Però, sono sicuro che l’algoritmo della Lega che ha infilato i due ritorni di Napoli-Inter e Napoli-Juventus subito-subito in mezzo a questo tourbillon di gennaio certamente non tifa Napoli.
2) Se è impossibile determinare con certezza quali siano i motivi più influenti dell’eccidio muscolare a cui abbiamo sinora assistito (materia per gli esperti, i quali tuttavia hanno pareri tra loro difformi), è invece un riflesso automatico del tifoso muovere una critica – almeno una – al mercato estivo del Napoli. Di Anguissa si sapeva della assenza per la Coppa d’Africa (che si sia invece infortunato anche lui non attenua certo la disperazione dei tifosi): non aver pensato ad un sostituto – non i termini di qualità, ci mancherebbe, ma almeno di corsa e fisico – è stato un errore marchiano (non illudiamoci sul potere taumaturgico del mercato di gennaio: il Napoli sarà vincolato dalle rigidissime imposizioni dei nuovi parametri sul costo del lavoro che la stessa società ha beatamente avallato in Lega).
Il calendario del Napoli fino a fine gennaio 2026
• 10 dicembre ore 21.00: Lisbona – Champions League: Benfica – Napoli
• 14 dicembre ore 15:00: Udine – Serie A: Udinese – Napoli
• 18 dicembre (ore 20.00 Italia, ore 22.00 Arabia Saudita): Riad – Semifinale Supercoppa: Napoli – Milan
• 22 dicembre (ore 20.00 Italia, ore 22.00 Arabia Saudita): Riad – Eventuale finale Supercoppa.
• 28 dicembre ore 15:00: Cremona – Serie A: Cremonese – Napoli
• 04 gennaio ore 12.30: Roma – Serie A: Lazio – Napoli
• 07 gennaio ore 18:30: Napoli – Serie A: Napoli – Verona
• 11 gennaio ore 20:45: Milano – Serie A: Inter-Napoli
• 14 gennaio ore 18:30: Napoli – Serie A: Napoli – Parma
• 17 gennaio ore 18:00: Napoli – Serie A: Napoli- Sassuolo
• 20 gennaio ore 21:00: Copenaghen – Champions League: Copenaghen – Napoli
• 25 gennaio ore 18.00: Torino – Serie A: Juventus-Napoli
• 28 gennaio ore 21:00: Napoli – Champions League: Napoli – Chelsea
• 01 febbraio ore 15:00: Napoli – Serie A: Napoli – Fiorentina











