De Luca lavora al grande sgarro a Manfredi e a Napoli: portare gli Europei a Salerno. Che ruolo ha De Laurentiis?

Scippare gli Europei alla detestata Napoli sarebbe il trionfo del padre padrone di Salerno. Non ha fatto plastici né piazzate, si sta silenziosamente dedicando al sogno di una vita.

de laurentiis stadio a bagnoli manfredi De Laurentiis De Luca Napoli Europei

Ci Napoli 07/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Vincenzo De Luca

De Luca lavora al grande sgarro a Manfredi: portare gli Europei a Salerno. Che ruolo ha De Laurentiis?

Scippare l’Europeo al capoluogo per portarlo a Salerno, sarebbe per Vincenzo De Luca uno scacco matto non da poco per il suo più acerrimo nemico politico: il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Infatti, nonostante si chiami Europeo, nonostante possa essere un’occasione per un ricambio d’aria dall’olezzo di turismo accattone per Napoli e far conoscere Salerno al continente che abita, la disputa sembra più una mera bega condominiale, tra chi ha i gerani più belli. Con il piccolo che vuol mettersi in mostra. Ed il grande che combatte con i propri endemici ritardi, senza cavare un ragno dal buco. Certamente le parole del ministro Abodi sono state un booster per le ambizioni salernitane.

Napoli in realtà ha subito smacchi ben peggiori. Porta sulle proprie spalle il giusto fardello dell’inciviltà e della disorganizzazione, tara endemica. Per quanto riguarda lo stadio, il problema è la mancanza di visione e di indirizzo certo per il destino del San Paolo. Troppi attori coinvolti, troppi pareri discordanti. In Italia se non hai un padrino politico non sei nessuno. Napoli non ha, da anni, un decisionista come De Luca. Sono lontani i tempi di Bassolino nemico giurato proprio dell’ex governatore. La questione stadio va a rilento. Ristrutturazione sì o ristrutturazione no. Vendita, concessione, affitto. Insomma tutte le decisioni sono sul tavolo, ma sto capo non riesce a essere buttato a terra. Manfredi, nel silenzio generale, ha portato in città la Coppa America vera (non il pezzotto di De Magistris), ed è stata una grande vittoria. Lo stadio a Napoli genera passioni e interessi diversi. La questione è sul tavolo. Ma non conosce avanzamenti. De Laurentiis con i suoi bizantinismi e le sue stramberie è un (inconsapevole?) alleato di De Luca. Il Napoli è in grado di paralizzare le scelte per quanto riguarda lo stadio, che continua a disprezzare, e di cui ha ripreso a parlare con continuità, sostenendo che non gli consente di guadagnare il giusto quando c’è l’evento partita. La realtà vera è che non cambierà nulla. Napoli è immutabile nel proprio auto boicottante immobilismo. Si arriverà a una soluzione in tempi non utili per l’Europeo. Troppi gli ostacoli che i contendenti mettono per far cadere l’altro. La città di Napoli è interessatissima all’Europeo, ma è impotente tuttavia.

Dall’altra parte, sottotraccia, senza fanfare e putipù, l’ex presidente De Luca, da circa tre anni, sta brigando (silenziosamente) affinché Salerno abbia una chance di spuntarla. Certo è un po’ come cercare di organizzare un G20 nella casa di Barbie. Ma la città di San Matteo è in netto vantaggio. Alla chetichella la presentazione due anni orsono all’hotel Mediterranea in cui fu svelato il render dello stadio con annesso cronoprogramma dei lavori. Successivamente a colpi di delibere regionali, la giunta uscente ha apparecchiato tutto, partendo da finanziamenti nazionali (Fondo Sviluppo e Coesione e Piano Operativo Complementare) per la messa in sicurezza dello Stadio Arechi, poco più di due milioni di euro, arrivando infine a stanziare centocinquanta milioni di euro (Delibera di Giunta 308 del 2024) per la ristrutturazione completa dell’Arechi, e delle strutture collegate (Campo Volpe), la gestione di tutto è stata demandata all’Arus (Agenzia Regionale Universiadi per lo Sport), altra creatura il cui padre è certo. Salerno nel silenzio operoso del proprio padrone non ha fatto plastici, non ha strombazzato ai quattro venti ipotesi di riesumazione di parcheggi sepolti dall’incuria, non ha fatto piazzate. A Salerno parla una sola persona. Nessun altro. Il proprietario della Salernitana, dopo essersi esposto mediaticamente un po’ troppo, per i gusti dell’ex governatore, è tornato nei ranghi, la terza serie a Salerno non è mai stato un problema se non si mette la testa fuori dal sacco. Torna quanto mai di attualità, la frase del film I cento passi: A Cinisi non si muove foglia che Don Tano (Badalamenti) non voglia. A Salerno, con le dovute differenze ovviamente, la musica più o meno è la stessa.

Correlate