La Premier League sta cambiando, d’improvviso sono tornate di moda le palle inattive (Guardian)
"Conta più il fisico, almeno 40 gol sono stati segnati su palla ferma in questa stagione. Il gioco di posizione di Guardiola è diventato prevedibile, il possesso palla è stato spazzato via"

Everton's English goalkeeper #01 Jordan Pickford saves a penalty from Manchester City's Norwegian striker #09 Erling Haaland during the English Premier League football match between Manchester City and Everton at the Etihad Stadium in Manchester, north west England, on December 26, 2024. (Photo by Darren Staples / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /
Il Guardian si interroga oggi sul futuro della Premier League da un punto di vista strettamente tecnico-tattico. Sempre più squadre sembrano aver riscoperto la forza delle palle inattive: rimesse laterali, calci d’angolo e punizioni stanno tornando a essere armi decisive, anche ai massimi livelli. Dopo anni in cui il “gioco di posizione” e il controllo del possesso avevano dominato la scena, il calcio inglese sembra vivere una sorta di controrivoluzione tattica, in cui l’efficacia prevale sull’estetica. Dal Brentford al Liverpool, fino all’Arsenal di Arteta, la nuova ossessione per i dettagli, la fisicità e la pianificazione dei calci piazzati racconta un cambiamento profondo nel modo di intendere la competizione. O forse è solo una fase?
La Premier League sta cambiando, segnati 40 gol da palla inattiva: è il futuro? (Guardian)
Si legge così sul quotidiano inglese:
“Solo nove dei 241 gol segnati in Premier League prima di questo fine settimana sono arrivati da rimesse laterali, ma la sensazione è che siano molti di più. Quarantacinque sono arrivati da calcio d’angolo, il 18,7%. Se questa percentuale dovesse essere mantenuta per tutta la stagione, rappresenterebbe un notevole balzo in avanti rispetto al massimo del 14,2% del 2010-11. […]
Eppure qualcosa sta chiaramente succedendo. Assistere alla vittoria dell’Arsenal sul Crystal Palace, seguita dalla vittoria del Real Madrid contro il Barcellona domenica scorsa, ha significato assistere a due interpretazioni estremamente diverse dello sport (anche se persino in Spagna, poco meno del 14% dei gol di questa stagione è arrivato da azioni inattive). L’improvviso cambiamento di approccio in Inghilterra è stato notevole, tanto più per quanto sia evidente tra le squadre d’élite. È come se gli ultimi due decenni di paziente lavoro di approccio, di controllo del gioco attraverso il possesso palla, fossero stati spazzati via, una fase sfortunata che il calcio inglese ha attraversato e ora rimpiange. […]
A quanto pare, se le squadre non creavano regolarmente occasioni da gioco inattivo, semplicemente le stavano sfruttando male. Ma anche se questo è di fatto il modo in cui il calcio inglese sta superando le sue ostentazioni da anno sabbatico. Gli angoli sono punti fissi, molto più facili da analizzare e controllare rispetto alla fluidità caotica del gioco aperto. […] Potrebbe persino darsi che le azioni inattive rappresentino il modo più efficiente per rompere un blocco basso, che le squadre d’élite si sono trovate ad affrontare sempre più spesso. […]
Ma è anche una questione di circostanze. A gennaio, Pep Guardiola ha riconosciuto che Bournemouth, Brighton e Newcastle erano all’avanguardia. Questo è stato ampiamente interpretato come il significato che i corridori fossero essenziali, un’accettazione del fatto che il suo juego de posición fosse diventato prevedibile. […]
È questo, dunque, il futuro? È questo che deve essere il calcio, una serie di azioni inattive – rimesse laterali o calci d’angolo, qualche calcio di punizione – intervallate da brevi passaggi di azione? […] Il calcio è in continua evoluzione. Dopo gli anni del guardiolismo, dominati dal possesso palla e dal gioco come esercizio di strategia e tecnica, questa stagione ha visto un ritorno a qualcosa di più fisico. Ma anche questo passerà”.











