Perché Hamilton non restituisce il suo primo titolo alla Ferrari e a Massa? Felipe continua la sua battaglia legale
Il Times sta seguendo il processo. L'avvocato di Felipe: «Ecclestone e Mosley sapevano, l'incidente di Piquet jr fu voluto». La difesa: «La Ferrario perse tanto tempo al pit-stop»

Mercedes AMG Petronas F1 Team's British driver Lewis Hamilton and Williams Martini Racings Brazilian driver Felipe Massa are seen during a press conference at the Formula One Brazilian Grand Prix, in Sao Paulo, Brazil on November 10, 2016. (Photo by Miguel SCHINCARIOL / AFP)
Perché Hamilton non restituisce il suo primo titolo alla Ferrari e a Massa? Felipe continua la sua battaglia legale. È il caso giudiziario del secolo, ne abbiamo scritto più volte sul Napolista. All’estero è un caso molto seguito. Ne scrive oggi per l’ennesima volta il Times che sta seguendo il processo. Hamilton non è tra gli indagati né tra gli imputati ma fu il beneficiario di quella che ha tutte le sembianze di una truffa sportiva.
Ecco cosa sta accadendo.
Felipe Massa ha citato in giudizio la Federazione internazionale automobilistica (Fia), Bernie Ecclestone e la Formula One Management, accusandoli di aver insabbiato lo scandalo “Crashgate” del 2008 e di aver così compromesso il suo titolo mondiale, vinto da Lewis Hamilton per un punto. Secondo il suo avvocato Nick De Marco, Ecclestone e l’allora presidente Fia Max Mosley sapevano che Nelson Piquet Jr aveva causato un incidente volontario a Singapore, ma scelsero di non intervenire fino all’anno seguente. Solo un’intervista del 2023 avrebbe rivelato l’occultamento. Gli imputati chiedono il rigetto della causa da 64 milioni di sterline, sostenendo che il ricorso sia prescritto. Lo ricorda Il Times.
Hamilton Massa, il processo sul Crashgate che tolse il titolo a Felipe
Davanti all’Alta Corte di Londra l’avvocato di Felipe Massa, Nick De Marco KC. De Marco ha spiegato che solo nel 2023, quando l’ex patron della F1 Bernie Ecclestone ha rilasciato un’intervista, Massa ha compreso la reale portata dell’insabbiamento dello scandalo “Crashgate” della Formula 1 nel 2008. Quando, invece di indagare immediatamente, “truffarono” l’ex pilota Ferrari Felipe Massa, privandolo del titolo mondiale piloti.
In aula, l’avvocato ha affermato che Ecclestone e l’allora presidente della Fia Max Mosley sapevano che Nelson Piquet Jr aveva deliberatamente provocato un incidente, ma non presero alcun provvedimento fino all’anno successivo. “La collisione intenzionale – ha detto De Marco – ha rappresentato uno dei più grandi scandali sportivi della storia. Ma ciò che segue è ancora più grave: la volontaria dissimulazione della cospirazione per causare l’incidente, l’occultamento da parte di coloro che avevano il compito di proteggere l’integrità dello sport — i massimi funzionari e le organizzazioni oggi rappresentate dagli imputati — che cospirarono deliberatamente per coprire uno dei più seri scandali nella storia dello sport. È questo il fulcro della denuncia di Massa.”
La posizione di Ecclestone
Prosegue il Times:
Gli avvocati di Ecclestone, della Formula One Management e della Fia, l’organo mondiale dell’automobilismo, chiedono che la causa da 64 milioni di sterline intentata da Massa venga respinta, sostenendo che il termine per presentare il ricorso sia scaduto. De Marco, tuttavia, ha ribadito che solo nel 2023, grazie all’intervista di Ecclestone — oggi novantacinquenne —, è emersa la verità. “Quella conversazione è stata la prima volta in cui Massa, e chi lo assiste, ha capito che c’era stata una deliberata occultazione di una cospirazione nota già all’epoca da parte di chi la aveva nascosta.”
“Gli imputati – ha aggiunto – sono ansiosi di evitare che la Corte esamini le loro gravi colpe, ovvero la cospirazione di cui furono parte per occultare tutto ciò. È comprensibile che vogliano impedirlo: sono riusciti a farlo per quindici anni, finché Ecclestone non ha finalmente parlato.” De Marco ha inoltre ricordato che nell’intervista Ecclestone aveva dichiarato di “provare dispiacere per Massa, perché gli era stato tolto il titolo che meritava”. E ha concluso: “Se quanto afferma Ecclestone è vero, allora Massa è stato defraudato del titolo proprio da Ecclestone e Mosley.” Gli avvocati di F1, Ecclestone e Fia replicano che a costare la vittoria a Massa furono gli errori suoi e della Ferrari a Singapore. Non la manovra di Piquet Jr. Tra questi, un pit-stop disastroso. Durante il quale il pilota ripartì con il tubo del carburante ancora attaccato, travolgendo un meccanico e rientrando in pista in modo pericoloso.











