Oggi Alcaraz avrà un compito difficile: battere Sinner nel suo contesto ideale e in forma smagliante (El Paìs)
Lo spagnolo ne è consapevole: «Favorito? Non voglio crederci, ma direi Jannik, suppongo. Sarà difficile, ma è bello affrontarlo»

Londra 13/07/2025 - finale Wimbledon foto Imago/Image Sport nella foto: Jannik Sinner-Carlos Alcaraz ONLY ITALY
Mancano meno di due ore all’ennesimo Sinner-Alcaraz ed El Pais propone un’analisi delle possibilità dello spagnolo in un contesto di certo più favorevole a Jannik. Ecco cosa scrive il quotidiano.
Alcaraz, ecco come può battere Sinner: i dettagli
Ecco cosa scrive El Pais:
Carlos Alcaraz ha fretta, non c’è tempo da perdere. Avvolto nella stessa divisa con cui ha giocato contro Felix Auger-Aliassime in semifinale e con il battito ancora accelerato, il murciano risponde ai giornalisti nella zona mista dell’Inalpi Arena
«Se voglio battere Sinner, devo giocare il mio piano A». E qual è questo piano? Fondamentalmente, giocare ancora una volta alla perfezione. Questo è il livello di impegno richiesto in questo ultimo scontro con Jannik Sinner, previsto per oggi, domenica 16 novembre alle ore 18:00 . L’italiano lo aspetta nel suo territorio, con i suoi tifosi e la falce in mano, perfettamente affilata. “Direi che lui è il favorito”, dice il murciano. «Ma so di poterci riuscire», aggiunge. Questa è l’attitudine.
Le difficoltà del match
“Il fatto è che lo spagnolo si trova davanti a una sfida di grande portata, poiché, a suo dire, “battere Jannik indoor [al chiuso] è una delle sfide più difficili nel tennis attuale”. E così è, più o meno al livello della prodezza richiesta per vincere sulla terra battuta contro lo stesso Alcaraz, al quale piacerebbe, sottolinea, unirsi a quella lista ristretta che quasi non si muove e praticamente vuota. Due coraggiosi vincitori: Manolo Orantes nel 1976 e Àlex Corretja nel 1998. Da allora, tentativi vani dello stesso Rafael Nadal, anche due volte contro di lui. Nel 2023 cadde in semifinale, l’anno successivo nella fase a gironi. Questa sarà la sua prima finale Masters. Dunque, già di per sé, una partita molto complicata.”
Si tratta di battere Sinner nel suo contesto ideale, in forma smagliante — non ha perso dalla finale torinese di due anni fa e ha inanellato 30 vittorie — e sostenuto dai suoi. Anche lui è nato tra le montagne, non troppo lontano da Torino.
Sinner non ha ceduto un set né il servizio nei quattro incontri precedenti e si muove su una superficie che si adatta perfettamente al suo gioco: abbastanza veloce da imprimere ritmo alla sua palla, abbastanza lenta da non subire sorprese o l’assalto di braccia possenti come quelle di Alcaraz.
«Favorito? Non voglio crederci, ma direi Jannik, suppongo», dice in inglese. Poi ribadisce in spagnolo: «Direi lui, per la striscia che ha e perché giochiamo a casa sua». Ma precisa: «Sono pronto per la sfida. Vedremo cosa succederà».
La tattica di Alcaraz
“Allora, cosa deve fare Alcaraz? Adottare un approccio radicale, senza mezze misure? Rifugiarsi sulla linea di fondo e scambiare colpi? Probabilmente né l’uno né l’altro. Probabilmente come sempre: audacia e immaginazione al potere. Resistere sulla linea di fondo e individuare i punti emotivamente caldi del match. Sa che Sinner lo rispetta moltissimo e che generalmente, nei giorni decisivi, si esalta. Le esperienze parlano chiaro.”
U po’ di numeri
“I numeri dicono che lo spagnolo prevale complessivamente (10-5), nelle finali (5-2) e anche nel conteggio di quest’anno (4-1). Anche considerando solo il formato indoor, Alcaraz ha vinto entrambe le volte che si sono affrontati al chiuso, sia a Bercy (2021) sia, casualmente, nella fase finale dell’ultimo Us Open, quando la pioggia minacciava e l’organizzazione ha chiuso il campo. Tuttavia, Sinner è Sinner e l’Italia è molto Italia. Tribuna calda e patriottica. Le 13.000 persone che si riuniranno nel Palazzetto di Sebastopoli creeranno un contesto ostile, anche se conoscono il rovescio della medaglia: nei momenti difficili, il numero uno sa crescere.”
«Giochiamo davanti al suo pubblico, quindi è normale che la gente tifi per il suo giocatore, specialmente per Jannik, che ha fatto tanto per il suo paese e per la sua gente. È normale che ricambino quando è qui. Ovviamente, giocano un ruolo importante, perché lui può crescere; se ne approfitta, può aiutarlo. Magari io posso commettere un errore. Cerchiamo di non farlo. Dobbiamo concentrarci su noi stessi. Dobbiamo pensare che non ci sia nessuno in campo. Daremo tutto domani per essere il più concentrati possibile»
«Credo che ogni volta che ci affrontiamo, eleviamo il nostro livello al massimo. Ovviamente so di poterlo battere. Alla fine, se pensassi di perdere, non salterei neanche in campo. Non farei nulla di fisico, non giocherei a nulla… So di cosa sono capace sul campo, del livello che ho mostrato oggi. So che potrei anche vincere. E sarà difficile, ma è bello affrontarlo», conclude Alcaraz.










