Italia-Spagna la finale a Bologna senza i big. Per il Mundo Deportivo “È la Davis del popolo”
La Spagna vuole ripetere il miracolo di Marbella guando rimontò e vinse lo 0-2 alla Danimarca. Alcaraz e Davidovich mai presenti. Il trionfo è della squadra B

Dc Bologna 21/11/2025 - Coppa Davis / Italia-Belgio / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Flavio Cobolli
Gli attori principali sono quelli che di solito catturano l’attenzione, ma ogni film ha bisogno anche dei comprimari per completare la scena. A Bologna, però, non ci saranno protagonisti annunciati: saranno proprio i “secondi ruoli” a rubare la scena questa domenica nella finale di Coppa Davis. Spagna e Italia, paese ospitante, si giocheranno l’“insalatiera” senza i loro migliori tennisti: Carlos Alcaraz, numero 1 del mondo, Alejandro Davidovich (14°), Jannik Sinner (2°) e Lorenzo Musetti (8°). Tutti indisponibili per infortuni, problemi fisici o semplicemente perché arrivati a fine stagione con il serbatoio vuoto. El Mundo Deportivo parla della “Davis del popolo”, senza stelle ma solo di squadre B. Lo scrive Mundo Deportivo
La Spagna dei comprimari in Davis
“In realtà, Alcaraz e Davidovich non hanno preso parte a nessuno dei quattro turni di qualificazione disputati quest’anno, tutti vinti dalla cosiddetta “squadra B”, capace di superare Svizzera (1-3), Danimarca (3-2), Repubblica Ceca (2-1) e Germania (2-1). Jaume Munar (36°) e Pablo Carreño (89°) nei singolari, insieme alla coppia Pedro Martínez (95°) – Marcel Granollers (n°6 del mondo nel doppio), hanno guidato una missione che sembrava quasi impossibile, ma che ora è vicinissima a diventare realtà. “Siamo felicissimi di essere in finale! Forza Spagna! La Coppa Davis del popolo!”, gridano all’unisono in un video diffuso sui social. Se la Spagna dovesse conquistare la sua settima Coppa Davis, quello che è stato ribattezzato “il miracolo di Marbella” assumerebbe un significato ancora più speciale.
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“Il 14 settembre, infatti, la squadra guidata da David Ferrer era riuscita a rimontare da uno 0-2 contro la Danimarca, vincendo 3-2. Pedro Martínez aveva addirittura annullato un match point a Holger Rune. Il valenciano aveva firmato il punto del pareggio, e Pablo Carreño aveva poi siglato il definitivo 3-2 contro Elmer Moeller, regalando l’accesso alla Final Eight. “Cerco di vivere il presente, è quando mi godo davvero la vita. Quando la mente scappa, torno indietro. Ma Pedro ha fatto qualcosa di incredibile a Marbella”, ha raccontato ieri Ferrer. “Siamo in finale perché tutti sono fortissimi, ma la vera stella è stata Pedro. Se siamo qui, è merito di tutti, ma in gran parte suo.” Anche Marcel Granollers ha sottolineato quanto la Davis non sia una competizione per solisti. “Tutti avremmo voluto che Carlos fosse qui, è il nostro miglior giocatore, ma gli infortuni fanno parte del gioco. Dopo, abbiamo creduto in noi stessi. In Coppa Davis o sei una squadra unita, oppure diventa tutto molto difficile.”
Italia orfana di Sinner e Musetti
“Anche l’Italia arriva a questa finale con una storia simile. Pur avendo il posto garantito nella Final Eight come paese ospitante, e pur senza Sinner e Musetti, ha conquistato la terza finale consecutiva, segno della grande profondità del tennis italiano. La squadra di Filippo Volandri è composta da Flavio Cobolli (22°), Lorenzo Sonego (39°), Matteo Berrettini (56°) e dai doppisti Simone Bolelli (13°) e Andrea Vavassori (14°). Se i capitani confermeranno la formazione utilizzata nei quarti e nelle semifinali, Carreño affronterà Berrettini nel primo singolare (i due sono sull’1-1 nei precedenti), seguito dal duello tra Munar e Cobolli, con lo spagnolo che ha vinto l’unico precedente, disputato lo scorso settembre allo Shanghai Masters 1000. Se tutto si deciderà al doppio, è probabile che scendano in campo Granollers–Martínez da una parte e Bolelli–Vavassori dall’altra, anche se sia Ferrer sia Volandri potrebbero cambiare i piani all’ultimo momento”.










