Bielsa choc all’Uruguay: «Sono un tossico, ma lo faccio perché voglio vincere»

Marcelo Bielsa ha portato l'Uruguay alla coppa del Mondo ma la stampa lo accusa di avere un pessimo rapporto con i giocatori (Rmc Sport)

Bielsa

Uruguay's coach Argentine Marcelo Bielsa gestures during the friendly football match between Uruguay and Nicaragua, at the Centenario stadium in Montevideo, on June 14, 2023. (Photo by Eitan ABRAMOVICH / AFP)

«Sono tossico. La mia presenza peggiora le cose per l’altra persona. Sì, sono tossico. Sono timido, ossessivo e metodico… la mia presenza peggiora le cose per l’altra persona». Marcelo Bielsa a tutto campo dopo l’umiliante sconfitta dell’Uruguay per 5-1 in amichevole contro gli Stati Uniti martedì sera in Florida. E sui rumor che vorrebbero lo spogliatoio contro il ct 70enne risponde: «Non mi dimetto per le voci, e lo vengano a dire in faccia». Lo riporta rmcsport

Bielsa e l’Uruguay: ho la stessa forza del primo giorno

Pur ammettendo alcuni “errori”, l’iconico allenatore argentino (70 anni) ha ribadito la sua volontà di rimanere al suo posto. «Ho la stessa forza del primo giorno. Sì, a un certo punto ho pensato di ritirarmi, ma ora non è più così. Perdere 5-1 è un risultato che non può essere ignorato. Ci vergogniamo di questi risultati. Dobbiamo analizzare la situazione e porci le domande che spiegano una prestazione così deludente. Mi sono sempre assunto le mie responsabilità», ha dichiarato durante questo lungo discorso, nei commenti riportati dal sito web Infobae .

Se i giocatori vogliono che me ne vada me lo dicano in faccia

«Se i giocatori vogliono che me ne vada, è molto semplice. Mi dicono: ‘Ascolta, vogliamo che tu te ne vada’. Ma non posso lasciarmi guidare dalle voci», ha aggiunto, mentre affronta critiche, tra le altre cose, per i carichi di lavoro eccessivi in ​​allenamento, i rapporti estremamente freddi con alcuni dei suoi giocatori e la gestione del caso Lucas Torreira, escluso dalla nazionale nonostante fosse un giocatore chiave del Galatasaray.

Sono tossico e lo sono perché mi piace vincere

Bielsa ha sfruttato questo sfogo in conferenza stampa per parlare apertamente del suo carattere. E per riconoscere alcuni aspetti della sua personalità: «Userò solo una parola: sono tossico. La mia presenza peggiora le cose per l’altra persona. Sì, sono tossico. Lo vedo come karma… Sapete su cosa si basa questo comportamento? Sulla paura. Non ci piace vincere, temiamo la sconfitta, molto più della vittoria».

«Sono timido, ossessivo e metodico», ha insistito. “Non mi piace il disordine; mi sento a disagio in quel tipo di ambiente. Questi sono i miei punti deboli. Ho difficoltà a sembrare rilassato, spontaneo e amichevole. Non è nella mia natura. Nonostante questo, sono sempre stato ben considerato dalle persone con cui ho vissuto, perché era chiaro che possedevo altre qualità. Ma ovviamente, a livello personale, non ho ancora ottenuto l’accettazione da parte di questo gruppo».

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