Il Var trova il fermo immagine del rigore dopo aver scavato anche nelle foto della prima comunione di Marotta

Lecce-Napoli 0-1. Anguissa è il nostro Maschio Angioino mobile. Zio Barba para il rigore a Camarda.

Ultras inter Marotta Fiorentina-Inter Var

Db Monza 07/08/2024 - amichevole / Inter-Al Ittihad / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

Il martedì alle sei e mezza è dura già portare i figli al catechismo, figuriamoci subire l’ansia di una partita di Serie A. I soliti influencer da social-giornalismo, quelli che ti fanno rimpiangere Peter Griffin, hanno generato tre giorni di prosaiche proteste per un rigore sacrosanto. Avrebbero annoiato chiunque. Non a caso, il primo tempo di Lecce è assai noioso.

Lucca si dimena, Di Francesco imbriglia le fasce, Lang viene picchiato ripetutamente, Politano è comprensibilmente in riserva e sbaglia un gol facile facile. Mati ha la palla giusta su tocco di Gilmour, ma Falcone para. La prima frazione termina con le stesse emozioni che ti regala, di questi tempi, un comizio elettorale.

Al rientro, il Lecce si fa più propositivo, sente l’opportunità di poter far male e di colpire con un episodio, che puntualmente arriva. Colpo di testa da corner giallorosso e Juan Jesus ha la sfortuna di sfiorare la palla (forse) con un dito. Il Var, dopo aver scavato anche nelle foto della prima comunione di Marotta, trova una pezza d’appoggio: è calcio di rigore. Di Francesco manda Caamarda dal dischetto. Il ragazzino ha di fronte lo specialista, che glielo para: Zio Barba.

Pace fatta con i Griffin. Conte si gira verso la panchina e decide di dare al pallone i giusti piedi e la degna qualità: McTom, Leo, Rasmus. Bisogna vincerla, strapparla, come avvenne con Jack lo scorso anno. Punizione per noi, arcobaleno di David, treccina di Zambo. Zero a uno. Il nostro Maschio Angioino mobile cala ancora una volta il ponte levatoio per portarci in alto. I salentini sembrano ritirarsi, noi sembriamo in controllo, ma visto che ultimamente subiamo gol da chiunque, è meglio non rilassarsi.

Entra Gutierrez con la giusta garra al posto di Elmas. Il Lecce torna a mordere e non molla, alza l’aggressività, l’arbitro ingoia il fischietto e concede ben sette minuti di recupero. Non succede nulla, il Napoli torna a vincere in trasferta, a non subire gol e a legittimare il primo posto in classifica. Soprattutto, torna ad avere a disposizione Hojlund e Rrahmani, oltre a un Neres finalmente rodato.

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