Guidolin: «Non mi piace la costruzione dal basso, mi piacciono le squadre che pressano alto»

Alla Gazzetta: «Allenare la Nazionale era un'idea, ma poi virarono su Conte che è bravissimo. Sono andato otto volte in Europa con quattro squadre diverse senza mai allenare una big».

Db Milano 27/03/2014 - campionato di serie A / Inter-Udinese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Francesco Guidolin

L’ex allenatore Francesco Guidolin ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport dove ha parlato della sua carriera da tecnico e della possibilità di arrivare alla Nazionale, che poi fu affidata ad Antonio Conte.

Guidolin: «Allenare la Nazionale era un’idea, ma poi virarono su Conte. Il calcio non mi manca»

Il calcio non le manca?

«Ho chiuso al momento giusto, lo stesso è accaduto con il ruolo di opinionista. Con gli amici di Dazn sono stato molto bene, ma a un certo punto ho capito che era il momento di dedicarmi di più ad altre cose. E comunque il calcio lo guardo. I miei due figli fanno gli agenti di calciatori: Riccardo, il maggiore, ha fondato una nuova società a Castelfranco e si occupa dei vivai».

A settant’anni, si fanno bilanci. Soddisfatto della sua carriera?

«Sono andato otto volte in Europa con quattro squadre diverse senza mai allenare una big; sono andato tre volte in B per mia scelta e ho sempre ottenuto la promozione al primo tentativo. Ho vinto la Coppa Italia con il Vicenza. Quindi sì, sono orgoglioso della mia carriera. Mi sarebbe piaciuto avere un ruolo di consulente nell’Udinese, ma non è stato possibile».

Quindi non ha rimpianti?

«A parte il fatto di essere andato troppo tardi all’estero, no. Ma non so se lo si possa definire esattamente un rimpianto, perché sono molto contento di quello che ho fatto. Sempre a modo mio, con i miei tempi».

È stato vicino ai grandi club, forse le avrebbe fatto piacere un ruolo in Nazionale…

«Io e il presidente Tavecchio ci incrociammo un giorno a Coverciano. Era un’idea, poi decisero di virare su Conte, che è bravissimo».

Un allenatore che le piace?

«Non mi piace la costruzione dal basso, mi piacciono le squadre che pressano alto, che dimostrano la loro forza nella metà campo avversaria. Quindi dico Italiano e logicamente aggiungo Gasperini. All’estero Klopp e il suo successore Slot».

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