Gli sciatori russi e bielorussi non parteciperanno alle Olimpiadi di Milano-Cortina. Nemmeno come “neutrali”
Sulla questione Ucraina lo sport si muove a vista. E la Fis ha deciso il "no" assoluto al reintegro. In altre discipline non va così

La Federazione Internazionale Sci e Snowboard (la Fis) ha deciso di non consentire il ritorno degli atleti russi e bielorussi alla stagione olimpica. Una conferma che sulla questione lo sport naviga a vista, per non dire a capocchia: ogni federazione va per conto suo.
La Fis ha deciso che agli atleti di Russia e Bielorussia non sarà consentito partecipare come cosiddetti atleti “neutrali” alle gare di qualificazione per i Giochi Olimpici Invernali e i Giochi Paralimpici di Milano-Cortina. “La decisione era stata attesa con un certo interesse – scrive la Süddeutsche Zeitung, poiché il presidente Johan Eliasch è considerato un sostenitore del ritorno”.
Il Comitato Olimpico Internazionale aveva negato agli atleti russi il permesso di rientrare a settembre a causa della guerra di aggressione in corso contro l’Ucraina. Tuttavia, come nel caso di Parigi 2024, generalmente possono competere ai Giochi Olimpici di Milano 2026 come atleti individuali sotto bandiera neutrale e a condizione che soddisfino altri criteri, a condizione che si qualifichino attraverso le competizioni delle rispettive federazioni. In seguito alla decisione della Fis, solo l’International Skating Union e la International Ski Mountaineering Federation, responsabile dello sci alpinismo, attualmente consentono agli atleti neutrali di competere, spiega il giornale tedesco.
Il Comitato Paralimpico, tuttavia, ha concesso alla Russia pieno accesso, a condizione che le rispettive federazioni sportive internazionali fossero d’accordo, ma non lo sono. E più di recente, l’Unione Internazionale di Biathlon aveva già deciso che sia la Federazione Russa di Biathlon sia i singoli concorrenti sarebbero rimasti esclusi.