Dall’esonero al Chelsea al tonfo di Eindhoven: Conte, cronistoria di secondi anni travagliati

Se c'è una 'dato' che stride nella gloriosa carriera del tecnico leccese è quel ripresentarsi periodico - ormai quasi puntuale - della "crisi del secondo anno" alla guida di una squadra.

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Napoli's Italian coach Antonio Conte looks on prior to the Italian Serie A football match between AC Milan and SSC Napoli at San Siro stadium in Milan, northern Italy, on September 28, 2025. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)

Con batosta subita a Eindhoven in Champions, Conte si trova a fronteggiare il momento più critico della sua esperienza sulla panchina del Napoli. Sono già quattro le sconfitte in trasferta in questo inizio di stagione, e i suoi precedenti non lasciano dormire sogni tranquilli all’ambiente partenopeo. Se c’è infatti una ‘dato’ che stride nella gloriosa carriera del tecnico leccese è quel ripresentarsi periodico – ormai quasi puntuale – della “crisi del secondo anno” alla guida di una squadra.

Conte e la “crisi del secondo anno”

La storia di Antonio Conte al Chelsea, ad esempio, si era chiusa proprio al termine della sua seconda stagione in panchina. Il tecnico al primo anno vince subito la Premier League con due turni d’anticipo diventando il quarto allenatore italiano a riuscirci dopo Ancelotti, Mancini e Ranieri. La stagione successiva però sarà molto difficile, sia in campo che fuori. Le tensioni non mancano anche perché i risultati non sono all’altezza delle aspettative. Il Chelsea viene eliminato in Champions League già agli ottavi di finale e soprattutto chiude addirittura quinto in Premier, dunque fuori dalla zona Champions. La vittoria della Fa Cup, ottenuta battendo il Manchester United, non basta: Conte viene esonerato il 13 luglio 2018 e intraprenderà una lunga battaglia legale col Chelsea.

Antonio Conte arriva sulla panchina dell’Inter nell’estate 2019 per volontà dell’allora presidente Zhang e di Beppe Marotta, con cui aveva già lavorato insieme e vinto alla Juventus. L’avventura in nerazzurro inizia benissimo con sei vittorie consecutive in campionato. Un filotto che da quelle parti non si vedeva dai tempi di Helenio Herrera. Non basterà per vincere lo Scudetto che al termine di una stagione lunghissima causa pandemia va ancora alla Juventus. L’Inter, eliminata subito in Champions, raggiunge la finale di Europa League dove viene sconfitta dal Siviglia. Conte decide comunque di onorare il contratto e restare un’altra stagione all’Inter. Porta i nerazzurri a laurearsi campioni d’Italia con ben quattro giornate d’anticipo ma nonostante il trionfo, dopo varie frizioni con la società, il tecnico saluta risolvendo consensualmente il rapporto. Al suo posto arriverà Simone Inzaghi.

Conte subentra sulla panchina del Tottenham a stagione in corso, nel novembre 2021. E diventa subito il primo allenatore degli Spurs a restare imbattuto nelle prime sette partite. La stagione vede il Tottenham chiudere al quarto posto, piazzamento che gli vale la partecipazione alla successiva edizione della Champions League. Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 però Conte deve fare fronte ad alcuni problemi di carattere personale: prima la morte del suo preparatore atletico e grande amico Ventrone, poi un’operazione alla cistifellea che lo costringe a lasciare la panchina per qualche tempo al vice Stellini. Il rendimento sportivo del Tottenham, intanto, è sempre meno soddisfacente finché nel marzo 2023 non arriva la risoluzione consensuale del contratto.

Tornato in Italia, alla guida del Napoli dopo un anno sabbatico, il mister pugliese va oltre ogni più rosea aspettativa e diventa l’artefice principale del quarto tricolore. Dopodiché decide di restare all’ombra del Vesuvio dopo un confronto col presidente De Laurentiis, che ne ufficializza la permanenza quando tutti lo davano in procinto di riconciliarsi con la Juventus (club con il quale pure si era lasciato male, ma dopo tre anni). La stagione attuale era cominciata con altissime aspettative, ma sta prendendo una piega poco rassicurante (ricordando sinistramente il post-terzo scudetto). L’auspicio è che stavolta possa esserci un lieto fine. Tempo e campo ci diranno di più nei prossimi mesi.

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