Travaglia e il “tennis dei poveri”: si dorme in camere doppie, le racchette te le compri tu, porti a casa 30mila euro

Un calciatore sconosciuto di Serie C incassa il doppio. Alla Gazzetta: "Chi me lo fa fare? La passione. Se tornassi tra i primi cento, sarebbe diverso»

Internazionali di tennis di Roma, Travaglia

Spectators in the Central Court protect themselves as the rain interrupts the third round of the Men's ATP Rome Open tennis tournament between Greece's Stefanos Tsitsipas and Italy's Lorenzo Sonego at Foro Italico in Rome on May 15, 2023. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)

Il tennis, si sa, è un sport complicato non solo sotto l’aspetto tecnico-mentale ma anche per quanto riguarda il versante economico. A parte i primissimi della classifica – quelli che gravitano nelle prime 50 posizioni, per intenderci -, non tutti i tennisti accumulano guadagni tali da poter vivere nel lusso di cui godono atleti di altre discipline. Alcuni giocatori hanno addirittura entrate che non superano le uscite o si ritrovano in perdita, tra spostamenti, stipendi allo staff e tutte le spese correlate. Uno scenario ben testimoniato da Stefano Travaglia alla Gazzetta dello Sport.

Travaglia e il tennis di seconda fascia

Dopo aver toccato il punto più alto della sua carriera nel 2021 con la finale all’Atp 250 di Melbourne (persa contro Sinner) e la 60esima piazza del ranking mondiale, Travaglia è da diversi anni che galleggia tra Challenger e tornei minori nella speranza di regalarsi un ultimo coup de theatre. A 33 anni non ha intenzione di mollare, ma le circostanze pratiche non sono certamente dello migliori.

«Punto a tornare tra i primi 100», ha raccontato l’azzurro (sprofondato al n.232 Atp), oggi seguito dal duo Alessandro Motto-Federico Berruezo. «Cerco di avere al mio fianco almeno uno di loro, è un investimento che paga in termini di qualità. Alla mia età mi gioverebbe molto portare in giro anche il fisioterapista (Giovanni Bartolacci, ndr), ma non posso permettermelo», ha scherzato amaro il giocatore marchigiano.

«Cerchiamo di stare in camere doppie per risparmiare. Per fortuna non russano né il coach né il preparatore, così riesco a riposare bene. Quando siamo in tre, la seconda camera è a carico mio», rivela Travaglia.

“Steto” ha poi parlato di cifre affermando che in un anno spende un totale di circa 85mila euro, di cui 50mila tra coach ed allenamenti, 25mila per i trasporti e 10mila per varie ed eventuali. Quanto invece ai ricavi, nel 2024 l’azzurro ha raccolto 130mila dollari di premi Atp (120mila euro), ma considerato che per ogni torneo viene trattenuto il 30% sul posto, i suoi ricavi netti da questa voce ammontano a circa 80mila. “Stefano arrotonda partecipando ai campionati a squadre, tra Francia, Germania e Italia (40mila di ingaggi), e raccogliendo 30mila dagli sponsor. Solitamente un giocatore con la sua classifica non riesce ad attrarre partner, ma lui può contare su alcune aziende locali che lo avevano agganciato quando era un top 100”, sottolinea Gazzetta.

“Quanto alle partnership tecniche, l’abbigliamento viene fornito da Lotto (ma senza un corrispettivo monetario), mentre le racchette se le compra direttamente lui: 15 all’anno, per una spesa di 2mila euro (…) I ricavi, quindi, arrivano a 150mila euro. Cifra distante anni luce dal giro d’affari dei primi al mondo: nel 2024 da record Sinner ha toccato quota 65 milioni, tra premi Atp, esibizioni e introiti commerciali. Tolti i costi, tolte le tasse, il guadagno netto in un anno per Travaglia è di circa 30mila euro. Un calciatore sconosciuto di Serie C incassa il doppio… E senza quegli sponsor rimasti fedeli dai tempi belli, il bilancio di Stefano chiuderebbe a zero”, sottolinea la Rosea.

«Qualcuno potrebbe chiedermi: ‘Ma chi te lo fa fare?’. La risposta è semplice: la passione per questo sport e il sostegno di persone che credono in me e mi spronano ogni giorno».

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