Pagelle – A Firenze, Conte ha lukakizzato il giovane Hojlund. In tribuna c’era Gattuso, speriamo abbia preso appunti

Laddove perdevamo scudetti in albergo, Conte conferma di essere il migliore allenatore mai arrivato a Napoli. E venne anche il giorno di Sam (Beukema)

PAGELLE

Mp Firenze 13/09/2025 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Napoli / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: esultanza gol Rasmus Hojlund

Le pagelle di Fiorentina-Napoli 1-3, a cura di Fabrizio d’Esposito.

MILINKOVIC-SAVIC. Dinnanzi a una Florentia attonita, la rivoluzione di Conte si fa dittatura nella patria machiavellica (il potere che si stabilizza con la forza) e il debutto dello spilungone EmmeEsse è macchiato da un golletto di Ranieri che gli passa sotto le braccia. Detto questo, il portiere serbo è sovente il vero hombre vertical degli azzurri con quei rilanci che tracciano arcobaleni nel cielo piovoso. E nel finale è decisivo col piedone su Piccoli – 7

DI LORENZO. La perfezione contiana stasera principia dal Capitano dei Due Scudetti che si fa insolitamente sinistro e mette al centro una pelota dapprima sperperata per ben due volte dal meraviglioso folle Rasmus e poi capitalizzata da Zambone Nostro col rigore. Poco dopo, manda in angolo con una scivolata kamikaze l’unica palla perigliosa dei viola per il temuto Moise – 7

BUONGIORNO. I ragazzi di Bu.Be. sono anch’essi un inedito assoluto e la cabeza del Corazziere Sabaudo è salvifica almeno tre volte, senza contare i duelli quasi sempre vinti con il citato Moise, acclamato come il miglior giocatore italiano dopo la partita parrocchiale della nazionale contro Israele – 7

BEUKEMA. E venne quindi anche il giorno di Sam, il nuovo Olandese Volante. Talvolta dà spazio a Kean ma la ditta Bu.Be vacilla ma non crolla. E poi c’è il gol da rapace d’area. Cosa volere di più? – 7

SPINAZZOLA. Zio Spina spadroneggia a sinistra e serve una pelota celestiale per il rinato Rasmus. E riesce a contenere pure Dodò – 7

OLIVERA dal 68’. La vera sorpresa negativa della serata: Mati entra e anziché dare il colpo di grazia a Dodò, con la sua indolenza lo fa rinascere nell’ultimo quarto d’ora – 5

LOBOTKA. Scott il Ross e Zambo gli fanno da guardaspalle e così Robotka può decidere dove tracciare il solco, se gestire o avanzare – 7

GILMOUR dal 93’. Senza voto

POLITANO. Fosse stato meno frettoloso e più razionale, stasera avrebbe segnato almeno due volte – 6,5

NERES dal 68’. Fiacco, decisamente fiacco – 5

ANGUISSA. Le sue pause nella terra di mezzo fanno incazzare assai il dittatore della rivoluzione epperò è decisivo due volte, per il rigore e per l’assist all’amico Sam – 7,5

DE BRUYNE. King David guida la pressione degli azzurri che annichilisce la Viola, altro che passeggiare. Segna il rigore spiazzando de Gea (e non è poco in una squadra che per tradizione li sbaglia sovente) e poi regala un duetto da Premier con Hojlund – 7,5

ELMAS dal 68’. Non fa danni come Olivera ma si trangugia all’89’ un gol già fatto dinnanzi al citato de Gea – 5,5

McTOMINAY. Il maratoneta Scott il Ross si dedica al lavoro oscuro lì nel centro e pure da mediano è superlativo – 7,5

HOJLUND. In pochi giorni, Conte ha lukakizzato in modo incredibile il giovane Rasmus, che in campo mantiene e protegge la palla, prende e dà mazzate e infine se ne va e segna lo zero a due. Questo ragazzo può diventare l’ennesimo capolavoro del rivoluzionario in panca – 8

LUCCA dal 72’. Non tiene una palla che sia una – 5

CONTE. Laddove gli scudetti si perdevano in albergo, stasera conferma di essere il migliore allenatore mai arrivato a Napoli. Gli azzurri sono un’armata che non fa prigionieri: pressing, palleggio, velocità, precisione, difesa impeccabile (un gol in tre partite) e gol firmati da tre giocatori che nella stagione passata non c’erano. Noi esultiamo perché l’importante è vincere, ma lui fa bene a incazzarsi per il parziale cedimento degli ultimi quindici minuti, galeotti, bisogna ammetterlo, anche i cambi. In tribuna c’era Mister Veleno: avrebbe dovuto prendere appunti su come si schiera una squadra in campo – 8

ARBITRO ZUFFERLI. Fischia il primo rigore azzurro del campionato. Era facile, ma non si mai (Var permettendo) – 6

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