Non male quel personal trainer. Schwazer nei ritagli di tempo fa il quarto tempo italiano di sempre nei 10 km. di marcia

Lavora in una spa ed è consulente del Sud Tirol in serie B. Poi, si diletta a marciare con tempi da urlo. «Prospettive future? Nessuna, devo lavorare»

Schwazer

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Alex Schwazer è tornato. A 40 anni, il campione olimpico della marcia a Pechino 2008 è sceso sulla pista del campo Coni di via Santa Geltrude a Bolzano, in occasione dei Campionati regionali individuali assoluti open, firmando una prestazione che lo ha riportato indietro nel tempo: 38’24” sui 10.000 metri di marcia, suo nuovo primato personale a distanza di ben 14 anni.

Alex Schwazer è tornato

La Gazzetta dello sport scrive

Per comprendere meglio il valore di questa sua ultima prodezza, basta scorrere la lista italiana all-time per notare che il crono fatto segnare ieri è il quarto di sempre, dopo il 37’33”03 dell’oro di Tokyo 2021 Massimo Stano, il 37’34”90 del bronzo europeo Francesco Fortunato (entrambi fatti quest’anno) e il 37’58”60 dell’olimpionico 2004 Ivano Brugnetti. Un tempo stupefacente, che lo colloca all’ottavo posto nella lista mondiale 2025. E vale il record mondiale Master M40. E parliamo di atleti che si allenano quotidianamente.  

Gli allenamenti quotidiani di Schwazer

La Stampa racconta

Il marciatore altoatesino, seguito dall’ex ciclista professionista Domenico Pozzovivo, ha raccontato anche come conciliare sport e vita quotidiana non sia semplice: “D’estate mi sono allenato cinque giorni la settimana, ma con gli impegni e il lavoro non si recupera come un professionista. Prospettive future? Non ci sono. Con il tempo che ho a disposizione una 10 chilometri è il massimo, anzi, posso arrivare a 7,5 km che sto bene e poi negli ultimi 2,5 km finisco grazie ad esperienza e capacità”. E torniamo alla prova di Bolzano: “È una grandissima soddisfazione fare il personale dopo 14 anni perché sono tanti – ha commentato Schwazer al termine della gara –. Onestamente pensavo di fare un tempo sui 39 minuti netti. Mi sentivo bene anche perché quest’estate ho cambiato alcune cose in allenamento rispetto alla primavera e sono arrivato ad un buon livello di forma”.

La parabola di un campione

Alex Schwazer resta un nome centrale nella storia dell’atletica italiana. L’oro olimpico nella 50 km a Pechino 2008 e i due bronzi mondiali lo avevano consacrato giovane fuoriclasse, ma la sua carriera fu travolta da due pesanti squalifiche per doping. La prima, alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012, arrivò con la positività all’Epo e la clamorosa ammissione di colpa. La seconda, nel 2016, a pochi mesi dai Giochi di Rio, lo vide invece opporsi con forza, denunciando manipolazioni e irregolarità nei controlli antidoping. Otto anni di sospensione lo hanno tenuto lontano dall’agonismo fino al luglio 2024, quando la squalifica è finalmente terminata. Nel frattempo, Schwazer non ha mai smesso di allenarsi e di battersi nelle aule dei tribunali, rivendicando la propria innocenza. Oggi Schwazer ha ricostruito il proprio presente lontano dalle ombre del passato. Vive a Racines con la famiglia e lavora come preparatore atletico e personal trainer. È consulente esterno per l’Fc Südtirol, squadra di Serie B, con cui collabora nell’analisi dei dati atletici e nella preparazione fisica. Parallelamente, svolge attività professionale in una spa di Merano, dove segue sia persone comuni sia atleti di alto livello, compresi calciatori che militano in Champions League.

Il direttore sportivo del Südtirol, Paolo Bravo, ha spiegato così la scelta di coinvolgerlo: “Ci ha stupito l’umiltà e la passione con cui si è mostrato, oltre alla competenza nell’analisi dei dati e nelle decisioni da prendere. Siamo convinti della scelta: col tempo valuteremo anche un suo inserimento stabile nello staff”.

Gare senza record, ma per se stesso

Negli ultimi mesi Schwazer è tornato a gareggiare, questa volta da master, togliendosi comunque soddisfazioni significative. A maggio aveva vinto i 10.000 metri al Campionato regionale di Società del Veneto con 43’11”37, mentre ai Regionali master del Trentino Alto Adige aveva firmato il primato italiano master 40 nei 3000 metri (11’43”03). Eppure, quando entra in pista, resta sempre lo stesso ragazzo di Vipiteno che nel 2008 commosse il Paese vincendo la 50 km olimpica. Solo che adesso, come disse lui stesso al Corriere dell’alto adige: “gareggio per me, non per i record”.

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