Dietro le quinte del trionfo di Alcaraz allo Us Open, Ferrero: «15 giorni di allenamento mirato»
La scintilla è scattata a Wimbledon. Il coach dello spagnolo al sito ufficiale dell'Atp: «A Londra, in finale, Carlos non ha giocato bene, ha fatto quello che voleva Sinner, e abbiamo capito che non si doveva ripetere»

NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 07: Carlos Alcaraz of Spain looks at his raquet during the match against Jannik Sinner of Italy during their Men's Singles Final match on Day Fifteen of the 2025 US Open at USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 07, 2025 in New York City. Maddie Meyer/Getty Images/AFP (Photo by Maddie Meyer / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Continua a far parlare di sé il trionfo di Carlos Alcaraz su Jannik Sinner allo Us Open 2025. A soffermarsi sull’argomento, stavolta, è il coach del numero uno al mondo, Juan Carlos Ferraro, che ha raccontato la preparazione dietro il successo ai microfoni del sito ufficiale dell’Atp.
Ferrero e il trionfo di Alcaraz allo Us Open
Sul cemento di Flushing Meadows, il classe 2003 murciano ha palesato uno stato di forma invidiabile unito ad una aggressività ed un cinismo raramente mostrati prima. Ferraro, però, è ben consapevole che questo non è il momento di specchiarsi troppo bensì quello di battere il ferro ardente. «Può migliorare ancora, si può sempre migliorare. Non posso fermarmi a pensare se vincerà 20 slam. Dobbiamo vivere giorno dopo giorno. Il potenziale c’è. Non possiamo negarlo. Potrebbe vincere molti altri tornei, ma non dobbiamo dare nulla per scontato», ha esordito il campione del Roland Garros 2003. «Tutto deve essere ottenuto con il lavoro, come ha fatto nelle ultime settimane, e per arrivare in finale agli Australian Open dobbiamo lavorare duramente a dicembre. Pensiamo a Carlos e al fatto che lotterà sempre per questi titoli, ma sappiamo che è molto difficile e per questo lavoriamo», ha aggiunto.
Allo Us Open, in pratica, si è visto lo stesso copione della finale a Wimbledon, ma al contrario. Dietro questo ribaltone c’è una scintilla scattata proprio a Londra e che ha portato ad un lavoro maniacale: «Abbiamo fatto 15 giorni di allenamento mirato proprio per riuscire ad affrontarlo al meglio perché sappiamo quanto Sinner sia difficile da battere sul cemento. Non posso rivelare questi dettagli altrimenti Simone Vagnozzi li scoprirebbe…», ha sottolineato Ferrero.
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«A Londra, in finale, Carlos non ha giocato bene, ha fatto quello che voleva Sinner, e abbiamo capito che non si doveva ripetere. Abbiamo preparato molto bene la finale con Jannik. Abbiamo guardato alcuni incontri e annotato vari dettagli specifici da mettere in pratica. Carlos stavolta ha giocato al 100%. È facile dirlo, ma difficile farlo. La sua è stata una partita perfetta. Ha avuto l’impegno di mettere pressione su Jannik costantemente. Questo è stato uno dei punti chiave. Entrambi colpiscono molto forte e credo che chi prende prima il controllo del match abbia un vantaggio. Carlos probabilmente ha più varietà nel gioco, ma direi che è stata la partita perfetta da parte sua e sono davvero molto orgoglioso di lui», ha concluso l’ex numero uno al mondo.