L’Adani che non t’aspetti: «Allegri può dare molto al Milan, penso che sia un gran colpo»
A Viva el Futbol: «Sono sei anni ormai che non si gioca lo scudetto, deve tornare a essere un vincente. In conferenza l'ho sentito con un nuovo spirito di rinnovamento»

Db Milano 28/06/2022 - presentazione palinsesto Rai stagione 2022-2023 / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Daniele Adani
Daniele Adani, noto opinionista ed ex calciatore, è intervenuto nel consueto podcast estivo monotematico di Viva el Futbol e ha parlato di Allegri al Milan. C’era tanta attesa per conoscere la sua opinione in merito conoscendo le controversie che animavano il confronto tra i due. Di seguito un estratto. Per l’intervento completo si rimanda al video che postiamo qui di sotto.
Adani: «Allegri al Milan è una gran chiamata, penso che darà molto»
«Io penso che Allegri possa dare molto al Milan. Può piacere o non piacere, ma nei suoi pensieri è credibile. Penso che sia un gran colpo: probabilmente tanti si chiederanno quale sarà l’analisi sul suo ritorno, chi è favorevole, chi è contro. Tanti in maniera legittima potrebbero chiedersi: un allenatore vincente che però negli ultimi 6 anni è stato fermo per 3 anni e per gli altri 3 è stato lontano dallo scudetto, anzi mai competitivo cosa potrà dare? Perché vincenti si è sempre, lo si deve confermare e 6 anni sono tanti. Ad ogni modo Max pensa calcio e allena riuscendo a creare una connessione col suo gruppo che è innegabile sia efficace. Molto fidelizzante. Il gruppo riconosce in Allegri una guida, poi dopo c’è da andare dentro alle pieghe del calcio e si possono avere dei dubbi sul fatto che il Milan sia pronto o meno dato ciò che ha fatto l’anno scorso.»
Sulla sua storia e sul lavoro
«Allegri sa che l’ultimo triennio fatto alla Juve non è sufficiente. L’allenatore, per quanto si mostri gioviale e leggero, distaccato o con una comunicazione fatta a tenere un po’ lo spirito sempre rilassato, sa benissimo che questo per lui è un test definitivo. La sua storia deve per forza riprendere da 6 anni fa, deve tornare a quel livello. Credo che lui dentro stia covando una sorta di rinnovamento, di applicazione, di ferocia agonistica ovviamente esternandolo a modo suo, secondo la sua natura. Negli stralci di conferenza che ho sentito parlava di lavoro, non lo aveva mai fatto o molto raramente. A modo suo nel comunicare ci ha dato qualche spunto di calcio, mentre prima preferiva passare quella mezz’ora chiacchierando. Sa di dover capitalizzare da subito, porta un’attitudine a ritornare quello di una volta. Non può essere contento, al di là di come viene dipinto fuori. Ricordiamo che Allegri è perfetto per l’Italia, viene considerato fondamentale ed è molto adatto al modo in cui comunichiamo. Ma sa troppo bene che un vincente deve confermarsi sempre».