Mondiale per Club, Infantino istruisce la regia e piazza il pubblico di fronte alle telecamere

L'analisi del Telegraph. "Guarda caso gli spalti erano pieni laddove puntavano le telecamere delle tv. Questa competizione non è altro che strategia politica"

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FIFA President Gianni Infantino addresses a Sport and Sustainable Development Summit at the Carrousel du Louvre (Louvre Carrousel) in Paris on July 25, 2024, one day ahead of the opening ceremony of the Paris 2024 Olympic Games. (Photo by Andre PAIN / POOL / AFP)

Il Telegraph è critico nei confronti di Infantino e del Mondiale per Club. Stanotte l’esordio tra Al-Ahly e Inter Miami di Messi terminato 0-0 nella totale indifferenza del mondo del calcio. È come se si fosse giocata un’amichevole pre-campionato, eppure qualcosa ci fa pensare che Infantino dichiarerà il successo di un torneo che vede spalti vuoti e fallimenti vari (anche se, stranamente, lì di fronte alle telecamere il pubblico c’era ndr). Di seguito l’analisi del quotidiano britannico.

Spalti vuoti, giocatori esausti: il Mondiale per Club può mettere in imbarazzo la Fifa (Telegraph)

Basta uno sguardo alle mappe di disponibilità dei biglietti pubblicate sul sito ufficiale della Fifa per notare un dato curioso: in molti stadi del Mondiale per Club negli Stati Uniti, i posti più affollati sembrano essere – guarda caso – proprio quelli che finiscono davanti alle telecamere. […] Non è un caso: come da vecchia prassi in caso di scarsa affluenza, si risparmia su steward e servizi, si limitano le aperture e si orientano le telecamere verso le tribune occupate.

[…] Le immagini delle tribune semivuote nei primi turni rischiano di diventare un boomerang per la Fifa, tanto più che i social non permettono di nascondere la realtà, per quanto bravi siano i registi televisivi. Infantino, però, ha voluto fortemente che il torneo si giocasse negli stadi più grandi, e non in quelli più piccoli. […]

Per la partita inaugurale tra Al-Ahly e l’Inter Miami, Infantino parlava ottimisticamente di “stadio pieno”. In realtà, a poche ore dal calcio d’inizio c’erano ancora biglietti disponibili. Lo dimostra il fatto che questa competizione non nasce da una reale domanda dei tifosi, ma da una precisa strategia politica.[…] L’obiettivo era dare un segnale di forza: dimostrare che la Fifa può creare un evento globale parallelo ai tornei europei.

Infantino sogna una finale con le grandi europee, magari con qualche squadra sudamericana a fare da outsider. Ma se la Champions League viene semplicemente replicata, l’effetto sarà controproducente. L’unico vero vantaggio competitivo per le squadre extra-europee sarà forse la stanchezza di fine stagione e il caldo torrido della costa orientale americana. Qualunque cosa accada il 13 luglio, possiamo scommettere che Infantino definirà il torneo un successo storico. Poco importa se gli spalti saranno semivuoti, se i giocatori sembreranno esausti, o se le squadre europee domineranno (o si scioglieranno al caldo)”.

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