L’Inter strepita per un rigore solare ma l’unico torto arbitrale (gravissimo) lo ha subito il Napoli: dov’era il fallo di Simeone?

Il rigore di Bisseck è rigore in tutto il mondo, il fallo di Simeone è fallo solo per il var Marini. Napoli silente e rispettoso nonostante il rigore revocato che condiziona pesantemente la lotta scudetto

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L’Inter piange per un rigore solare ma il vero torto arbitrale (gravissimo) lo ha subito il Napoli: dov’era il fallo di Simeone?

Chiamalo stile, saper stare al mondo, rispetto delle regole. Sta di fatto che da ieri sera è apparsa ancora più lampante la differenza tra il comportamento dell’Inter e quello del Napoli. La serata è stata quella che abbiamo vissuto. Vibrante, emozionante, sofferta. Con un rigore assegnato alla Lazio al minuto 90 e uno concesso al Napoli in pieno recupero.

Ora, saremmo di parte (e lo siamo), ma francamente facciamo fatica a capire la canizza che l’Inter sta alimentando per il rigore della Lazio, rigore che è semplicemente solare. In realtà facciamo finta di non capire, è chiaro l’intento di creare il clima da compensazione. Il punto è che il rigore di Bisseck è rigore. Cento volte rigore. Rigore in tutto il mondo. Il braccio è esterno alla figura del corpo, il difensore  lo sposta ed è rigore. Di cosa parliamo, non si capisce. Poi se altre volte contro l’Inter questo nettissimo fallo di mano non è stato fischiato, è un’altra questione. In cui preferimmo non addentrarci.

Fatto sta che a fine partita l’Inter ha deciso di non parlare con nessun media. Nessuno. Senza offrire alcuna spiegazione. Ha lasciato filtrare generico malcontento per l’arbitraggio. Così come ha tirato fuori la storia che l’arbitro Guida (ieri assistente manco addetto al Var) aveva detto di aver chiesto di non seguire più partite del Napoli per poter stare tranquillo. Ma al Var non è stato commesso alcun errore. Il rigore era ed è solare.

Al contrario dell’Inter, Napoli rispettoso degli arbitri e delle istituzioni, anche di fronte a un torto gravissimo

Di contro, invece, il Napoli ha proseguito nella sua linea ormai consolidata di rispettare il lavoro arbitrale e di non alimentare polemiche che finirebbero solo per avvelenare il clima e gettare inutile discredito sul calcio italiano. Speriamo che la linea della correttezza e del rispetto istituzionale alla fine paghi.

Noi francamente facciamo molta fatica a capire dove sia il fallo che avrebbe commesso Simeone su Circati. Fallo che ha portato alla revoca del rigore che Doveri aveva assegnato al Napoli in pieno recupero per fallo su Neres. Rigore che – se trasformato – avrebbe chiuso la lotta scudetto. Tre punti in più e contro il Cagliari sarebbe bastata un pareggio. Errore a nostro avviso grave, oseremmo dire gravissimo. In quale altro posto del mondo sarebbe stato fischiato? E non siamo dietrologi altrimenti pubblicheremmo un libro sul Var Marini che era già all’opera durante Napoli-Inter e quel netto fallo di mano in area di Dumfries. Allora il Var non intervenne. Ieri è intervenuto.

Il Napoli ha scelto questa politica. L’unica volta che ha parlato di arbitri, è stato a Milano dopo Inter-Napoli. Lo fece Conte peraltro dopo il rigore sbagliato da Calhanoglu. Rigore che quindi non fu decisivo. Ma Conte pose una questione metodologica che ciclicamente ritorna nel calcio come dimostra la polemica di Ranieri a Bergamo per Atalanta-Roma e il rigore prima concesso e poi revocato ai giallorossi.

Non stiamo nemmeno a fare l’elenco delle volte in cui Inzaghi ha pianto per un presunto torto subito. Siamo stati addirittura costretti a discutere di rimesse laterale battute qualche metro più avanti, come a Bologna. Come se ci mettessimo a discutere del sesso degli angeli.

Ribadiamo, l’unico torto arbitrale – a nostro avviso grave, gravissimo – è avvenuto a Parma. A Milano la direzione di gara è stata eccellente. Tranne che per un fallo di Thuram non ravvisato sul gol di Dumfries.

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