L’intervista del Times all’ex bomber diventato ormai un fenomeno della tv sportiva: “Non farei il Grande Fratello nemmeno per 100 milioni di sterline”

Gary Lineker era un bomber in campo, e lo è diventato anche da commentatore e presentatore in tv: una seconda vita tra mille successi e parecchie polemiche. La sua sospensione dalla Bbc è diventata una notizia da prima pagina, in Inghilterra. Il Times l’ha intervistato.
“Penso di essere un presentatore migliore ora di quanto non lo sia mai stato”, dice. “So tutto quello che può andare storto e tutto quello che può andare per il verso giusto. Il che è un buon momento per andarsene. Non c’era molta voglia di offrirmi un altro contratto triennale”.
Ma seguirà i Mondiali sempre per la Bbc. E poi ha i suoi podcast che sono un successone: “Metà della nostra nazione non ha Sky, TNT o Amazon. C’è il fatto che siamo cresciuti con questo, molti di noi. È quasi un elemento fondamentale della nostra dieta. Anche se guardi una partita in diretta, ci sono ancora molte partite che non hai visto. All’inizio eravamo un po’ preoccupati quando Sky ha iniziato a pubblicare gli highlights. Ma non ha fatto differenza. Possono passare 20 minuti a coprire un calcio d’angolo. Non fa per me. Mi accendo per la partita. La preparazione delle partite, per me, è la parte più noiosa. Stai solo cercando di indovinare cosa succederà”.
Lineker fu sospeso dalla Bbc nel marzo 2023 per aver criticato la politica governativa sull’immigrazione, sui social. Praticamente tutti quelli che lavoravano con lui a Match of the Day, inclusi Ian Wright e Alan Shearer, si sono rifiutati di lavorare in un segno di solidarietà. Persino le troupe in studio. Il risultato è stata una versione di Match of the Day di 20 minuti senza presentatore, senza opinionisti e senza commento.
I produttori di reality si sono fregati le mani da quando è stato annunciato che Lineker avrebbe avuto più tempo libero nel fine settimana. Una recente richiesta da parte dei produttori del Grande Fratello è stata gestita dal suo agente, che ha affermato che l’ex capitano dell’Inghilterra potrebbe prendere in considerazione la possibilità di un contratto da 100 milioni di sterline. “Hanno detto che era un po’ al di sopra del loro budget. In realtà non l’avrei fatto nemmeno per 100 milioni di sterline. Mi è stato offerto di partecipare a programmi di cucina, ma non voglio, perché anche se sono un cuoco molto appassionato e penso di essere un bravo cuoco, non sono mica Gordon Ramsay, cazzo. Ho sempre pensato tra me e me: se riesco a destreggiarmi nella parte della presentazione, penso che mi garantirà una certa longevità nel settore. L’ho sempre pianificato, ma non sapevo se ci sarei riuscito. Quella è stata la parte difficile, perché i primi due, tre anni non ero così scarso da mollare. Ero molto motivato, e alla fine sono migliorato”.