I giornalisti di La7 scioperano: «Stipendi ridotti, organici insufficienti, carriere e retribuzioni bloccate da anni»
L'emittente di Cairo sotto accusa, sciopero di tre giorni dei giornalisti: «Chiediamo il riconoscimento concreto dell’impegno della redazione»

Db Torino 20/05/2022 - campionato di calcio serie A / Torino-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Urbano Cairo
I giornalisti di La7, emittente televisiva che fa parte del gruppo Cairo Communication di proprietà del patron del Torino Urbano Cairo, hanno deciso di attuare uno sciopero di tre giorni. A rilanciare la notizia è anche Calcio&Finanza che riporta la protesta dei giornalisti di La7.
«Stipendi ridotti ai neoassunti e ai precari, organici della redazione del Tg insufficienti dopo i numerosi pensionamenti, carriere e retribuzioni bloccate da troppi anni e lontane da quelle delle altre tv nazionali, nessun piano di sviluppo e investimenti: accade a La7 nonostante gli ottimi dati di bilancio e gli straordinari risultati di ascolto, spinti proprio dai Tg e dai programmi di informazione e dalla crescita su tutte le piattaforme, che trainano l’intero gruppo editoriale».
Leggi anche: Torino, i tifosi contestano Cairo nella marcia per la tragedia a Superga: «Devi vendere! Vattene!» (Video)
I giornalisti di La7: «Chiediamo all’azienda e al direttore il riconoscimento concreto dell’impegno della redazione»
Il documento approvato dall’assemblea dei giornalisti dell’emittente (controllata dalla Cairo Communication del patron del Torino Urbano Cairo), con un solo astenuto e nessun voto contrario, rilanciato lunedì 12 maggio 2025 anche dall’Associazione Stampa Romana sul proprio sito web parla quindi di una situazione insostenibile.
«L’assemblea dei giornalisti de La7 – si legge ancora – chiede all’azienda e al direttore il riconoscimento concreto dell’impegno della redazione attraverso i corretti strumenti del Cnlg e degli accordi integrativi aziendali, l’adeguamento degli organici e degli stipendi dei neoassunti, un piano per la stabilizzazione dei colleghi precari, progetti editoriali chiari e regole per favorirne lo sviluppo». Infine, «l’assemblea conferma al Comitato di redazione il pacchetto di tre giornate di sciopero già assegnatogli».