La psicologa Chloé Leprince «Problemi cardiaci, dolori muscolari», Si rischia la “dipendenza dall’alcol o dalle sigarette”, anche la qualità delle relazioni peggiora

France Football sull’Equipe pubblica un interessante studio sullo stress degli allenatori. “Volti che si consumano in tempi record, ripetuti capricci contro arbitri o giornalisti, insulti tra pari“. Con l’aiuto della psicologa Chloé Leprince, il quotidiano francese prova a rintracciare le cause e le conseguenze dello stress sul ruolo di un allenatore. «La parte visibile sono problemi cardiaci, dolori muscolari: statisticamente, abbiamo molti problemi importanti. Il corpo invia messaggi», osserva la psicologa. La dottoressa da quattro anni si occupa del benessere degli allenatori presso il centro di ricerca della Federazione calcistica francese.
Forse, l’emblema dello stress provato dagli allenatori è Guardiola che dopo il pareggio contro il Feyenoord Rotterdam (3-3) del 26 novembre si è presentato alle interviste post-partita graffiato in testa e al volto. In conferenza stampa ha poi spiegato con una frase infelice: «Volevo farmi male».
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France Football anche anche chiesto a trenta allenatori la loro esperienza ma solo 10 hanno accettato di parlarne. «Sarebbe visto come una forma di debolezza dalla dirigenza», fra le tante giustificazioni. C’è anche un altro aspetto. “«Bisogna essere onesti, si guadagna», sottolinea Olivier Dall’Oglio, licenziato dal Saint-Étienne lo scorso dicembre, sei mesi dopo aver promosso il club in Ligue 1. Dato che si sentono privilegiati, gli allenatori non vogliono essere compatiti. Solo che la loro parola è legittima“.
Le forme peggiori di stress possono portare a “dipendenza dall’alcol e dalle sigarette”
Le forme peggiori di stress possono portare a “dipendenza dall’alcol e dalle sigarette“. E conferma Leprince. «Non ho trovato persone completamente pazze, ma persone i cui corpi e le cui menti venivano messi alla prova».
Secondo l’International Centre for Sports Studies (CIES), il 56,9% degli allenatori (su 60 campionati di Prima Divisione analizzati) ha perso il lavoro durante la stagione 2022-2023. “Media, allenatori, tifosi, giocatori: la pressione è molteplice, «Bisogna rispondere da ogni parte, sei un bersaglio. Essere un allenatore è il ruolo più duro che ci sia: ti trovi tra l’incudine e il martello»”.
Anche Xavi ha più volte parlato dello stress provato sulla panchina del Barcellona: «Qual è l’intenzione di queste persone che mi attaccano? Mi sembra completamente ingiusto e crudele. È una molestia quasi quotidiana. Perdi energie perché vedi che ci sono sempre più critiche, sempre più feroci».
L’allenatore fin dal mattino deve essere energico per lo staff e poi per i giocatori. Ecco da dove deriva l’usura e anche se i risultati sono buoni, può pure essere peggio. Perché significa che rimarrà più a lungo nel club, lavorerà più intensamente a scapito del tempo che si concede. Così, il minimo intoppo diventa un motivo per perdere il controllo: ne è un esempio recente lo sfogo dell’allenatore del Lione, Paulo Fonseca contro l’arbitro Benoît Millot.
Una volta in panchina, l’allenatore non ha più alcun controllo
“Una volta in panchina, l’allenatore, che per sua natura è un decisore e un leader, non ha quasi alcun controllo. Xavi lo ha detto chiaramente: «Sei sotto pressione forse tre volte di più rispetto a quando giochi come giocatore»”. Per altro l’allenatore prova una solitudine immensa. «Puoi avere dieci, dodici, quindici, venti membri del tuo staff, ma il bersaglio sei sempre tu», continua Xavi. Ovviamente tutto ciò ha un impatto anche sulla vita personale:
“Secondo una ricerca condotta dalla Federazione calcistica francese, la qualità delle relazioni, all’interno della cerchia familiare, amicale e professionale, è il fattore più correlato alla vitalità dell’allenatore”.
Un aiuto può essere la solidarietà tra allenatori. Non solo un aiuto da professionisti che entrano in pianta stabile negli staff. “Gli allenatori più anziani hanno acquisito con l’esperienza tecniche e modelli di pensiero per proteggersi. Come Luis Enrique, sordo alle critiche fin dal suo arrivo al Paris-Saint-Germain nel 2023″.