Conte vincerà pure ma non è da osannare, non ha creato nulla di bello né di emozionante
POSTA NAPOLISTA - Spesso cambiavo canale, tanto dopo dieci minuti non era cambiato granché. Anche a Torino si stufarono di Allegri nonostante vincesse

Dc Napoli 29/09/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Monza / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Conte vincerà pure ma non è da osannare, non ha creato nulla di bello né di emozionante
Spettabile Napolista, sono un tifoso del Napoli e leggo con piacere il vostro giornale.
Quest’anno ho letto molti articoli nei quali fate riferimento alla bravura dell’allenatore Conte, a come ci abbia insegnato che per vincere occorre soffrire e che la bellezza del gioco passa in secondo piano rispetto alla vittoria. Per vincere si deve soffrire!
Ora, premesso che la vittoria del quarto scudetto sarebbe un grande traguardo, siamo davvero sicuri che vincere conti sempre e comunque?
Mi spiego meglio.
Lo sport è emozione e il Napoli di Conte non emoziona
Ogni volta che guardo una partita di calcio tra professionisti (non dilettanti o serie minori) sia allo stadio che in tv pago (come quando vado a teatro o al cinema) e pago per vedere uno spettacolo, per vivere un’emozione, per scorgere quell’azione di gioco, fosse anche una sola, che mi lasci a bocca aperta.
Purtroppo, a parer mio, quest’anno il Napoli non ha brillato da questo punto di vista, con un gioco definito da alcuni “medievale” e molto difensivista.
Partite come Venezia, Udinese, Lazio, Como, Lecce, Genoa, Parma ed altre sono state tutte fuorché avvincenti, anzi spesso cambiavo canale, tanto dopo dieci minuti non era cambiato granché (ci si difende a cinque, ,si butta la palla avanti e il golletto lo si fa. In questa stagione sono stati fatti 57 goal, sic!).
E quindi? Direte, che pretendi? Hai vinto la partita, è più che sufficiente, l’emozione valla a cercare altrove.
Ma secondo me lo sport, come la vita, deve essere qualcosa di avvincente, anche solo per alcuni attimi. Non può ridursi tutto al mero risultato.
La stessa Torino, operaia e pragmatica, dopo cinque anni e cinque scudetti ha mandato via Allegri, stufa di un non gioco che annoiava tutti, anche i tifosi più sfegatati.
Quindi, per concludere, festeggiamo (eventualmente), per carità, ma non osanniamo Conte e la sua impresa.
Non ha creato nulla di avvincente, di unico, di bello (anzi, ha anche mal utilizzato i 150 milioni di acquisti). Ha solo portato un calcio prevedibile e noioso che porterà alla vittoria ma non alla gioia al desiderio di assistere a qualcosa di emozionante, da ricordare fino alla prossima domenica.
Cordiali Saluti.
Attilio Pollio
L’altra lettera di un tifoso contro il gioco del Napoli di Conte