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Buongiorno: «Napoli-Inter 1-1 è stata la partita della svolta, abbiamo capito di essere forti» (La Stampa)

«Giocammo alla pari, se non meglio. Conte ti entra nella testa e ti migliora. Raccolgo i proverbi napoletani in un quaderno: “Cchiù nera ra mezanotte nun po’ venì”»

Buongiorno: «Napoli-Inter 1-1 è stata la partita della svolta, abbiamo capito di essere forti» (La Stampa)
Dc Napoli 27/04/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Torino / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Alessandro Buongiorno

Alessandro Buongiorno intervistato da La Stampa, a firma Guglielmo Buccheri.

Ecco qualche estratto dell’intervista.

Un aneddoto napoletano?
«Mi piace raccogliere i proverbi in un quaderno: ce ne sono già moltissimi. E provo a farli miei».

Uno?
«Ero appena atterrato all’aeroporto, primo giorno in città: oltre al ritardo del volo, ecco l’inconveniente dei bagagli che non arrivano. “Cchiù nera ra mezanotte nun po’ venì”, dice una signora. Ci ho ripensato mentre lasciavo il campo per infortunio contro il Toro due settimane fa».

C’è la possibilità di rivedere Buongiorno sotto i riflettori prima della fine del campionato?
«Lavoro per la gara con il Cagliari, l’ultima al Maradona».

Un passo indietro: il sei giugno scorso va a cena per i suoi venticinque anni e incontra Antonio Conte.
«Incontro del tutto casuale, ma scatta subito qualcosa».

Casuale?
Buongiorno: «Lo so, può essere difficile crederlo. Il ct Spalletti ci dà un giorno di riposo prima degli Europei e, così, organizzo una serata in un ristorante di Torino: siamo una decina, il cameriere mi avvicina: “Ale c’è il tuo nuovo mister nell’altra sala”».

Casuale, ma il cameriere ne parla come il «suo nuovo mister…».
«Che il Napoli mi volesse non era un mistero, ma, io, era la prima volta che parlavo con Conte».

Quando avete capito di poter duellare fino all’ultimo colpo?
«Napoli-Inter, 1-1: segna Billing, pareggiamo sul finale una partita giocata alla pari, se non meglio. “Allora siamo forti”, ci siamo detti tra di noi».

Conte ti entra nella testa e ti migliora: va così?
«Va così. Io credo di essere migliorato nella gestione della palla sotto pressione, nel dialogare con i compagni, nel guadagnare metri: ma, prima, bisogna saper difendere, guai a dimenticarselo». 

Le parole di Sacchi alla luce dell’ennesimo stop di Buongiorno

Sacchi: “il Napoli ha la miglior difesa del torneo, non ha i migliori difensori. Quello di Conte è un capolavoro”

Quello di Conte è un capolavoro, anche se il Napoli non dovesse vincere lo scudetto. Parola di Arrigo Sacchi che sulla Gazzetta spiega il perché non c’era migliore allenatore di Conte per riportare la squadra in altro dopo il decimo posto.

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Le parole di Sacchi sulla Gazzetta:

Cominciamo a chiamare le cose con il loro nome, e dunque diciamo che Antonio Conte, quest’anno a Napoli, sta facendo un capolavoro. So con assoluta certezza che nessuno avrebbe potuto fare meglio di Conte, e lo dico perché conosco la realtà di Napoli. Il Napoli, quando ha deciso di prendere Conte, era a pezzi, veniva da una serie di cambi in panchina e non si era nemmeno qualificato per le coppe europee. Antonio, che è un autentico maestro, in pochi mesi ha ridato fiducia, speranza e conoscenze all’intero gruppo e lo ha trascinato al vertice.

Quando sostengo che un allenatore è un maestro intendo dire che insegna, fa esattamente come con gli alunni a scuola, si preoccupa di migliorarli, di correggere gli errori, non bada soltanto al risultato, alla tattica che serve per affrontare l’avversario. Conte […] Cura l’aspetto tecnico, quello atletico e, soprattutto, quello psicologico. Sa bene che tutto nasce dalla testa dei giocatori e lui cerca di portarli oltre i loro stessi limiti.

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