Spinazzola: «Il Napoli di Conte ha un gioco più simile a quello di Gasperini»
La presentazione dell'esterno ex Roma: «Dobbiamo dare fastidio a tante squadre. Poi a marzo/aprile tireremo le somme. Prima pensiamo a faticare, dobbiamo saper faticare»

Foto tratta dall’account X del Napoli
La presentazione in conferenza stampa di Leonardo Spinazzola. L’esterno ex Roma è arrivato da svicolato, suo il primo gol dell’era Conte: ha segnato l’1-0 contro l’Anaune Val di Non al termine di una bella azione personale in area. Spinazzola è il secondo acquisto del Napoli di Conte, ha firmato per un anno, fino a giungo 2026, con opzione per il rinnovo.
La conferenza di Spinazzola
«Ho scelto Napoli perché sono convinto che posso dare ancora tanto. Quest’anno ci possiamo divertire e possiamo dar fastidio a tante squadre».
Il motto del mister ‘Amma faticà’?
«Ci sta tutto visti i primi sette giorni. Le motivazioni dei miei compagni sono alte. Conte su questo è veramente forte ad alzare ogni giorno sempre di più l’asticella».
Quanto ha inciso Conte nella scelta?
«Era da tanto che dovevamo incontrarci, ci sentiamo da tempo. Dopo tanti anni siamo qui a lavorare insieme e questo sicuramente ha inciso tanto sulla mia scelta come la squadra che è molto forte».
Hai sentito Lukaku?
«Sì, ci sentiamo spesso, anche durante gli Europei, è stato un mio compagno, è un mio amico, abbiamo un grande rapporto. Ma non abbiamo parlato di Napoli. Aspettiamo…» .
Infortuni in carriera?
«Non è vero che faccio poche partite, ho avuto un incidente incredibile ma nei due anni precedenti avevo fatto 78 partite, ma sembra ne faccia dieci all’anno. Va bene così. Io non devo rilanciarmi, devo solo continuare come negli ultimi due anni che sono stati belli».
Con Conte a Napoli puoi tornare su grandi livelli:
«Conte ti spinge sempre oltre il limite. Il mio stato di forma tra un mese sarà molto più alto di un anno fa. Io spero di fare una grande annata, sia per me che per il Napoli».
I tuoi punti di forza e di debolezza:
«Penso si sia visto: la mia corsa, la mia imprevedibilità. I punti deboli è un po’ la fase difensiva. Ogni anno cerco di migliorarmi».
«Abbiamo tanta voglia di riscattare la stagione dell’anno scorso. Si è visto, dove non arrivano le gambe, ci arriva la testa».
«Subito risultati? Ho sposato questo progetto perché sono sicuro di potermi togliere tante soddisfazioni e di poterci togliere tante soddisfazioni».
Ritorno in Nazionale?
«Per la Nazionale vediamo. Quello è il ct che fa le convocazioni. Un giocatore aspira sempre a quello. Da dove può ripartire il calcio italiano? Io penso che il calcio italiano in Europa ha fatto ottime cose. Quello che ci circonda ci sottovaluta sempre, per i club gli anni precedenti abbiamo fatto veramente tante belle cose».
L’impatto con Napoli?
«Mio figlio più grande si è buttato nella realtà di Napoli, già seguiva Maradona nei video. Vuole sapere di tutti i giocatori più forti della storia e mi ha chiesto la maglia. Io e mia moglie impressionati. Siamo stati solo due giorni ma abbiamo avuto un’ottima impressione e ci hanno accolto benissimo».
La posizione in campo:
«Il mister ci chiede a noi quinti, di andare anche dentro il campo e scambiarci, diciamo, con il numero 10. Ci chiede di variare molto il nostro gioco. Ieri non so perché mi trovavo a destra. Mi sono sentito a mio agio. Riconosco anche, grazie al mio passato da esterno alto, in quella posizione posso fare bene».
La similitudine con Zambrotta. Le differenze tra la Roma e il Napoli:
«Zambrotta aveva il mio stesso ruolo, poi è diventato un terzino. Abbiamo caratteristiche anche diverse. Però è chiaro che è un mio punto di riferimento. Rispetto agli altri anni, diciamo che c’è molta più tattica, riconosco un gioco più simile a Gasperini come livello di concetti. A Roma con Mourinho usavamo molto il 3-5-2 non il 3-4-3 classico, quindi è totalmente diverso».
Cosa ti ha chiesto Conte?
«Il lavoro dei quinti è andare avanti e indietro tutta la partita. Con una linea a cinque hai più copertura. Io mi sono trovato benissimo anche con la Roma negli ultimi tempi, dove giocavamo a quattro».
L’umore dei compagni:
«Mister molto chiaro. Dobbiamo chiudere nell’armadio l’annata precedente. Ha detto che questo è un altro anno e dobbiamo spingere e dobbiamo mentalmente resettare tutto e andare forte».
Vi ponete limiti?
«Il mister quello che ha detto in conferenza ha detto a noi. Adesso dobbiamo pensare ad allenarci, a fare gruppo a diventare una famiglia. Poi a marzo/aprile vedremo dove saremo. Il mister ha detto una cosa giusta: dobbiamo dare fastidio a tante squadre».
La sintonia con Kvara:
«Posso stare un po’ più vicino alla porta, con Kvara sono molto curioso di giocarci insieme. Penso che ci divertiremo molto in quella fascia».
Scudetto o Champions?
«Mi ricollego alla domanda precedente. Dobbiamo dare fastidio a tante squadre. Poi a marzo/aprile tireremo le somme. Prima pensiamo a faticare. Pensiamo anche all’aspetto mentale, dobbiamo saper faticare. Poi in campionato vedremo partita dopo partita».
Cosa recuperate dagli allenamenti?
«Il recupero è fondamentale, appena finiamo o massaggio o fiume. Abbiamo una dieta… (ride). Mangiamo tanto ma solo cose buone, non abbiamo avuto il piacere di andare oltre».