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Llorente: «A Napoli rifiutammo di andare in ritiro, Ancelotti si schierò con noi e fu cacciato»

A As: «È un gentiluomo e un tecnico impressionante, ho imparato molto da lui. Di Osimhen mi ha colpito la velocità e la finalizzazione. Kvara è sorprendente».

Llorente: «A Napoli rifiutammo di andare in ritiro, Ancelotti si schierò con noi e fu cacciato»

L’ex Napoli e Juventus Fernando Llorente ha raccontato ad As la sua vita dopo il ritiro dal calcio giocato e dell’esperienza a Napoli.

Com’è la tua vita senza calcio?

«Mi piace stare in famiglia e faccio sport. Mi sono appassionato al padel. Non mi annoio. Nei miei ultimi anni ho perso continuità a causa di infortuni e decisioni tecniche e quelle pause ti spengono».

Qual è stata la tua prima impressione quando sei arrivato a Napoli?

Llorente: «Meravigliosa. Ancelotti mi ha accolto bene. Non me l’aspettavo. Un allenatore così prestigioso mi ha offerto non appena sono atterrato una cena in un hotel con suo figlio Davide. È un gentiluomo e un tecnico impressionante. Ho imparato molto da lui. Peccato che il presidente De Laurentiis volesse punirci per i cattivi risultati con il ritiro e noi rifiutammo di accettare. Ancelotti si schierò dalla nostra parte e fu cacciato. La Juve è un grande club, ma la passione che ho visto a Napoli è di un’altra dimensione».

Che cosa pensi di Osimhen e Kvaratskhelia?

«Per quanto riguarda Osimhen, sono rimasto colpito dalla sua velocità e dalla sua finalizzazione. Kvaratskhelia è stata una sorpresa. È stato superbo la scorsa stagione. Mi piace molto.»

Che ne pensi di Kane e Morata?

«Kane mi sembra un attaccante straordinario. Al Tottenham ha fatto triplette con grande facilità. Gioca molto bene anche spalle alla porta. È il miglior 9 con cui abbia mai giocato in vita mia. Álvaro Morata ha sempre avuto un potenziale incredibile ed è maturato e migliorato molto nel corso degli anni».

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