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Il terzo fallimento di Mazzanti: il caso Egonu e il suicidio della pallavolo femminile

Il ct dopo la disfatta agli Europei: “Non ho la squadra in mano”. Oa Sport: “Che aspettano a sostituirlo? Dov’è la Federazione?”

Il terzo fallimento di Mazzanti: il caso Egonu e il suicidio della pallavolo femminile
Db Monza 03/05/2022 - Play off scudetto serie A femminile / Vero Volley Monza-Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Paola Egonu

Olimpiadi 2021, Mondiali 2022 e ora agli Europei. I tre fallimenti della nazionale femminile di pallavolo. Per il ct Mazzanti è l’ora del processo, dopo la resa totale (0-3 contro l’Olanda) nella finale per il bronzo. “Non ho più la squadra in mano”, ha candidamente ammesso il coach. Alla guida – anzi no – di una nazionale storicamente fortissima, con alcune delle migliori giocatrici del pianeta. E invece, ecco il papocchio. Riassumibile in un nome solo: Paola Egonu.

Ad inizio torneo Mazzanti lascia la fuoriclasse in panca, scegliendo Ekaterina Antropova titolare. Tacendo lui e la federazione, sullo stato dei rapporti personali con la star. A tutti sembra un castigo. Quando le cose vanno male ecco Egonu in campo ma non insieme ad Antropova, ma al suo posto, in staffetta.

Di “fallimento” scrivono tutti i giornali, senza esclusioni di colpi. Ma l’analisi più lucida la fa Federico Militello di Oa Sport. Scrive di “controsenso storico, se pensiamo alle potenzialità che negli anni hanno messo in mostra diverse generazioni di giocatrici”. Di Mazzanti salvato dalla vittoria dei precedenti Europei “che, con tutto il rispetto, possiamo considerare di Serie B. Mazzanti, che era in bilico, e forse molto vicino all’esonero, non solo salvò la panchina, ma la consolidò. A posteriori, possiamo dire che quel successo si rivelò quasi nocivo per il prosieguo del cammino azzurro negli anni a venire”.

L’Italia ha poi vinto la Nations League e reso un bronzo insoddisfacente ai Mondiali. Scoppiò la polemica legata alle dichiarazioni di Egonu, il disagio per gli insulti razzisti subiti. “Da anni il rapporto tra Egonu e Mazzanti è decisamente problematico – scrive ancora Oa Sport – Alcuni episodi non escono dallo spogliatoio, ma è evidente che deve essere accaduto qualcosa di veramente grave, che ha portato alla creazione di fazioni all’interno della squadra. Una spaccatura insanabile, con giocatrici che probabilmente mal si sopportano tra loro”.

Come è possibile che l’allenatore non sia stato sostituito? E qui non si può negare che tra i colpevoli, probabilmente in cima alla lista, vada collocata la Federazione. Si è deciso di non fare nulla, non dire nulla e non essere nulla. Mazzanti è apparso come il capitano di un equipaggio ammutinato. Eppure è rimasto al suo posto a governare una nave alla deriva. Ha tentato di metterci una pezza, ma sovente la toppa è peggio del buco. Ha lasciato a casa giocatrici come Monica De Gennaro (a dispetto dell’età, ancora il miglior libero al mondo, per distacco), Caterina Bosetti e Cristina Chirichella: l’Italia poteva permetterselo? No, come si è visto. La sensazione è che Mazzanti avrebbe probabilmente fatto volentieri a meno anche di Egonu, proprio a seguito di quanto accaduto in passato, ma la convocazione dell’opposta potrebbe forse essergli stata imposta dall’alto?”.

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