Giovanna Mezzogiorno: «Il mio corpo è cambiato, ho preso peso e questo ha influito sulla carriera»
Intervista a Repubblica. Dirige il corto "Unfitting” che è anche la sua storia di crudeltà subite sul lavoro. «Ora rido di cose per cui ho sofferto»
Mc Roma 10/05/2023 - red carpet Premi David di Donatello 2023 / foto Mario Cartelli/Image
nella foto: Giovanna Mezzogiorno
Unfitting (non all’altezza, inadeguata) è il titolo del cortometraggio ideato da Silvia Grilli direttrice di “Grazia”.
Dice a Repubblica:
«Digitando il nome di Giovanna Mezzogiorno la prima domanda che veniva fuori era “quanto pesa”».
Nel cast Fabio Volo e Ambra Angiolini, un brano di Tiziano Ferro. «Quella verso Giovanna è stata una forma di violenza, perché il suo fisico è cambiato, non era più la bella ragazza di L’ultimo bacio — spiega Grilli — le attrici non sono privilegiate, sono lavoratrici sottoposte, come tutte noi, al controllo del corpo».
«L’argomento mi ha riguardato in prima persona. Sono stata molto criticata – non apertamente, non te lo dicono in faccia – quando avevo preso molto peso e non corrispondevo più all’immagine che le persone avevano di me. Ma non è un corto in cui ci si piange addosso, c’è grande ironia, bisogna saper ridere di cose che ci hanno fatto soffrire in passato».
Il cambiamento del suo corpo non ha avuto ripercussioni sulla sua vita ma sulla sua carriera.
«Sì, non mi ero resa conto di quanta falsità ci fosse intorno a me, registeche inneggiano di essere dalla parte delle donne e non lo sono affatto. In tanti hanno addirittura chiuso i rapporti. Poi sono entrate in campo le leggende, che ero malata — e tanti altri mi hanno scansata. Non importa, meglio. Alla fine è una presa di coscienza del fatto che le persone ti stimano e ti vogliono finché corrispondi alla loro idea e al loro canone. Non è che rendersene conto sia il massimo. Pian piano realizzi che è così. Ma non sono tutti così, molti mi vogliono bene. Ma nel film racconto una cosa oggettiva».
Il maestro pizzaiolo al Corsera: «A Las Vegas, dopo una lezione, ho servito uno spicchio di margherita sbagliata): l’hanno pagata 270 euro a testa, in 300. In Canada una degustazione di sette spicchi delle mie pizze è costata mille dollari a persona».
A La Stampa: «Il mondo cattolico ha molto amato le mie canzoni. L’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, mi onora della sua amicizia. È venuto a trovarmi fin quassù, a casa mia, diverse volte».
Al Cormezz: «Nella lettera di raccomandazione a Totò scrissero "È un bravo ragazzo, recita bene, non tocca i culi delle soubrette e non si perde nei congiuntivi e nei condizionali”».
In chiusura la vendita del quotidiano La Stampa che non sarà più torinese. Per Repubblica è in trattativa col gruppo greco ANT1 controllato dalla famiglia di armatori Kyriakou
Dialogo tra Fabri Fibra e Guccini. Fabi gli chiede «ti facevi le canne?» e Guccini «Ci sono due generazioni, si diceva: quella della marijuana e quella dell’alcol. Io appartenevo alla seconda»
A Sette: «Ho viaggiato in macchina con lui sino alla metropolitana di Richmond. l parchimetro lui dice: “Porca miseria, non ho coin”. Glieli ho dati io, però non gli ho mai detto che glieli regalavo»
di Giulia Supino - Scriveva articoli lucidi e documentati sul rapporto tra politica, malaffare e criminalità organizzata. Non faceva proclami: faceva nomi. Fu ucciso dalla camorra
A La Stampa: «In Sardegna a casa di Villaggio si sparse la voce che non avevo compiuto la transizione, fui supplicata da Paolo di fare uno spogliarello: c’erano Bianca Jagger, Bulgari, Florinda Bolkan, io ero schiva e selvatica, ma non nel mostrare il mio corpo, e lo feci»
Al Corsera: «Ho consolato mio padre quando nessuno lo voleva più. Fa male vedere che le persone cambiano marciapiede se ti incontrano. E io ero solo un ragazzino»
«Non ero certo che papà e mamma l’avessero fatto nel 1945, quando sono nato, così qualche anno fa, mi sono battezzato, ho rifatto anche la prima comunione e la cresima»