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Lautaro: «Dal punto di vista mentale, la finale non richiede preparazione. Dobbiamo divertirci»

Alla Uefa: «Dzeko o Lukaku? Sono molto diversi, se devo attaccare gli spazi per liberare Edin o Romelu posso farlo facilmente»

Lautaro: «Dal punto di vista mentale, la finale non richiede preparazione. Dobbiamo divertirci»
Db Milano 19/04/2023 - Champions League / Inter-Benfica / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Lautaro Martinez è stato intervistato dalla Uefa in occasione della finale di Champions League contro il Manchester City in programma il 10 giugno. A Istanbul, Lautaro affronterà la squadre del suo compagno di nazionale, Julian Alvarez. I due hanno vinto il Mondiale in Qatar quest’inverno.

Suo il gol nel ritorno della semifinale contro il Milan.

«È stato uno dei più importanti della mia carriera. Non per la sua bellezza, ma per la sua importanza e per la storia che c’era dietro. Segnare un gol è molto speciale: immagina quanto sia speciale in una partita come questa. L’importante è che i miei compagni lo abbiano apprezzato, così come i tifosi, e che abbia calmato la squadra. Con un gol, le cose potevano cambiare velocemente, quindi era importante ridurre l’ansia e rilassarci».

Lautaro commenta il Manchester City, favorito per la vittoria finale:

«Indubbiamente è una delle squadre più forti del mondo. Gioca un calcio che mi piace molto e sarà un’avversaria difficilissima da affrontare. Ma abbiamo giocato contro squadre toste già nella fase a gironi e nella fase a eliminazione diretta e ci siamo comportati molto bene. Dobbiamo provare a divertirci perché non capita di giocare una finale di Champions League tutti i giorni. Sarà un sogno che diventa realtà per tutti noi, quindi dobbiamo lavorare sodo e giocare al meglio: speriamo che vinca la squadra migliore e che sia la nostra».

Tra l’Inter e l’Argentina sembra esserci un legame speciale:

«Fin dal primo giorno mi hanno fatto sentire in famiglia, come se fossi cresciuto qui, ed è molto importante per qualsiasi giocatore. Sapevo che qui c’erano molti argentini come Diego [Milito], Javier [Zanetti], Esteban Cambiasso e [Walter] Samuel, che hanno fatto un lavoro straordinario in questo club. È una bella responsabilità portare questa bandiera. Sono molto orgoglioso di ciò che sto facendo qui e dico sempre che devo continuare a lottare per fare di più».

In attacco Inzaghi non può far a meno di lui, al suo fianco si alternano Lukaku e Dzeko:

«Sono due giocatori molto diversi. A Edin piace tenere palla, arretra e cerca i compagni, mentre Romelu tende ad attaccare gli spazi e si fa seguire dai difensori per fare spazio alla seconda punta. Mi trovo molto bene con tutti e due. Cerco di adattarmi a loro e di fare tutto quello che serve alla squadra. Se devo attaccare gli spazi per liberare Edin posso farlo facilmente, e lo stesso vale per Romelu».

Infine Lautaro elogia Inzaghi:

«È sempre importante sapere come vogliamo giocare e capire le idee dell’allenatore. Cambiare molto non significa per forza che le cose funzioneranno; quindi, se hai le idee chiare e studi gli avversari, le cose diventano molto più facili. Ci troviamo bene con il mister perché lavora molto e prepara le partite nel dettaglio. Dal punto di vista mentale, la finale non richiede preparazione perché è importantissima».

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