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Frattesi: «Serie A o estero? Prima voglio andare in un’altra squadra italiana e poi dopo all’estero»

In conferenza: «Sarà un’estate importante, ho detto al mio procuratore di chiamarmi solo in caso di cose importanti»

Frattesi: «Serie A o estero? Prima voglio andare in un’altra squadra italiana e poi dopo all’estero»
Mg Wolverhampton (Inghilterra) 11/06/2022 - Uefa Nations League / Inghilterra-Italia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Davide Frattesi

Davide Frattesi è intervenuto in conferenza stampa nel secondo giorno di raduno a Coverciano dove l’Italia guidata dal ct Roberto Mancini prepara la semifinale di Nations League. Il centrocampista del Sassuolo è al centro di questo mercato. Diverse le squadre interessate a lui fra cui Inter, Juventus e Roma.

Le parole di Frattesi riportate da Tmw:

«Quest’anno all’inizio non è stato facile, ma devo ringraziare il Sassuolo e il mister che mi hanno permesso di fare le cose con calma. Sarà un’estate importante, bisognerà prendere delle decisioni importanti. Probabilmente hai ragione…»

Il mercato spesso toglie tranquillità ai giocatori ma non è il caso di Frattesi:

«È sempre un piacere trovarsi in mezzo a questi discorsi, vuol dire che le cose fatte in passato sono state quelle giuste. Devo continuare a lavorare così e poi al resto ci penseranno Carnevali e gli altri. Ho detto al mio procuratore di chiamarmi solo in caso di cose importanti».

Sui traguardi raggiunti dal calcio italiano:

«Ci tengo a fare i complimenti ai ragazzi dell’Under 20, innanzitutto. E’ mancata solo un po’ di fortuna in finale. Per quanto riguarda il calcio italiano la percezione che si ha è sbagliata, tendiamo sempre a denigrarlo. Per noi è sempre migliore quello degli altri ma questa cosa non è assolutamente vera».

Il centrocampo il reparto più forte in nazionale:

«Per quanto mi riguarda è il reparto con più competizione, sono d’accordo. E’ quello più completo. Per fare entrambe le fasi bisogna avere passo».

Sulle sue valutazioni prima di trasferirsi in un altro club:

«E’ una scelta importante, vanno fatte considerazioni anche in base al modulo. Un centrocampo a tre con la mezzala è sicuramente diverso rispetto a un centrocampo a due».

Sulla scomparsa di Berlusconi e sulla partita Italia-Spagna:

«Faccio le condoglianze alla famiglia del presidente. Ricordo un aneddoto: io ero in vacanza alle Maldive, non sapevo se dovevo tornare a Sassuolo o restare a Monza. Il presidente spesso chiamava Carnevali, furono addirittura a pranzo insieme per parlare di me e questa cosa la ricordo con affetto. Una figura davvero importante. Sulla Spagna dico che storicamente ha avuto un centrocampo fortissimo, dovrà essere sicuramente un’Italia attenta perché loro con le mezzali vanno a imbucare e ti fanno male».

Il modello di Frattesi è Barella:

«Ne ho uno qui ed è Barella, in Italia è il migliore sotto questo punto di vista. Ho la possibilità di studiarlo da vicino e sicuramente è una fonte di ispirazione per me anche perché fa assist».

Tra Serie A e estero?

«Nella mia carriera sono sempre andato avanti step dopo step, almeno nella mia testa bisogna fare prima un altro passaggio in una squadra italiana e poi solo dopo andare fuori. Sono convinto che prima o poi ci andrò, ma bisogna andarci pronti».

Secondo Frattesi, il modo di creare e costruire il gioco deve migliorare:

«Costruire di più il gioco, ci sto lavorando. E poi migliorare nell’ultimo passaggio, è un’altra cosa su cui devo migliorare».

Se la Nazionale ha un peso sul suo possibile trasferimento in estate:

«Mister Mancini è molto attento anche ai giocatori delle squadre di media classifica. Incide ma non per il blasone del club ma perché vai a giocare delle partite con un appeal diverso, quello ti dà più spessore».

Quanto è importante la garanzia di essere titolare sulla sua scelta:

«Non è fondamentale, in un top club nessuno può darti garanzie».

Frattesi sull’Under 21:

«Il mister è ormai diventato un mio amico, andiamo a cena insieme. Ma detto ciò l’Italia ha una squadra forte, ci sono Tonali e Scalvini che porteranno esperienza, sarà un’avventura molto positiva».

Sui giovani italiani all’estero:

«Senza dubbio. L’Italia è l’unico paese che denigra i propri giocatori e il proprio campionato. Per noi chi viene dalla Premier League è sempre più forte…»

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