Pacifici: «Interviste agli arbitri post-gara? Con l’adrenalina a mille non sai mai dove vai a finire…»
Il presidente Aia alla Milano Football Week: «Se ogni volta che parlo come arbitro vengo attaccato... Ho paura dei pregiudizi»

Db Torino 19/01/2023 - Coppa Italia / Juventus-Monza / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: cartellino giallo
Il nuovo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Carlo Pacifici, ha rilasciato alcune dichiarazioni ospite della Milano Football Week organizzata dalla Gazzetta dello Sport. Pacifici ha parlato del tema della violenza.
“È un fenomeno da combattere che per noi è al primo posto. È un aspetto culturale importante, ci sono tanti episodi minori che non hanno portato a ricorrere a cure di pronto soccorso ma sono violenze morali, è imbarazzante. Se il calcio passa attraverso un adulto che picchia ragazzo di 14anni è un brutto spot, il calcio non è questo. È anche accettare regole, altrimenti sarebbe il caos. Dobbiamo isolare i violenti, dobbiamo far uscire dai nostri stadi chi predica odio e violenza. Chi ci può aiutare? C’è stato supporto dalla Federazione con un inasprimento delle sanzioni, ma è un messaggio che dovremmo far passare a tutti anche a livello culturale, dobbiamo isolare chi nelle nostre società credono che con la sopraffazione possono farsi giustizia”.
Pacifici sulla possibile maggiore apertura del mondo arbitrale verso l’esterno in futuro:
“Il problema è che l’apertura deve essere reciproca. Se ogni volta che parlo come arbitro vengo attaccato è un attacco unilaterale. Se avessimo possibilità di spiegare ogni domenica senza attacchi premeditati, la nostra apertura sarebbe totale. Ho paura dei pregiudizi. Il dialogo è doveroso, dobbiamo essere aperti nella comunicazione, ma serve fiducia reciproca. C’è un progetto con la Figc per cercare di incanalare in maniera corretta la comunicazione. Io personalmente sulle interviste a fine gara sono scettico, a fine gara c’è adrenalina a mille e non sai mai dove vai a finire. Ma nel corso della settimana spiegare le decisioni dell’arbitro, giuste o sbagliate, mettersi in discussione spiegando dinamiche, è quello che vorremmo fare. A volte sento spiegazioni fantasiose che non corrispondono alla realtà tecnica. Vorremmo offrire all’esterno la rappresentazione corretta di determinati episodi, dire la nostra senza filtri e questo sarebbe passaggio importante”.
Pacifici sui casi Vlahovic e Lukaku:
“Nel dettame della grazia di Gravina, c’è scritto che il provvedimento disciplinare è formalmente corretto. Ma dobbiamo essere uniti tutti quanti, dai dirigenti al pubblico, per dissociarci dal razzismo. Noi siamo contro il razzismo, anche gli arbitri sono vittime di razzismo perché Aia è multietnica, con ragazzi che ogni domenica sono protagonisti di questo tipo di episodi. Ne abbiamo parlato tanto di queste ammonizioni. Se c’è un problema di lettura delle regole dobbiamo chiarirlo di fronte a un fenomeno che sta crescendo, tutti dobbiamo fare nostra parte. Gli arbitri prima dell’inizio di ogni gara fanno un briefing, a cui partecipano gruppo arbitrale, ministero dell’interno, forze dell’ordine, procura Fgic e ispettori Lega. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per debellare un fenomeno che non è da sottovalutare ma che ha necessità di azioni concrete per fare qualcosa per risolvere questa piaga sociale”.