Alla Milano Football Week: «Nella finale di Champions del 94 il Barcellona di Cruijff fu presuntuoso e quando sei presuntuoso rischi brutte figure»

Durante la Milano Football Week, Fabio Capello è stato intervistato, insieme a Zvonimir Boban, da Andrea Masala (Gazzetta) e Cristina Fantoni (La7). I due rossoneri hanno parlato soprattutto del passato e di ricordi, tornando a rivivere quel Milan invincibile, che per cinquantotto partite non ha perso.
«Per me fu semplicissimo entrare nello spogliatoio e dire loro: “Arrigo sostiene che avete già raggiunto il top, che potete solo perdere, che molti di voi dovevano essere ceduti. Andiamo in campo e dimostriamo che non è così”. Con la società ero tranquillo perché avevamo un grande direttore come Braida, che vedeva i giocatori come pochi altri. In più c’era la fila di calciatori che volevano venire a giocare nel Milan: così abbiamo proseguito a toglierci soddisfazioni e tenuto standard alti anno dopo anno. Al di là della vittoria di Atene in Champions, giocammo e perdemmo altre due finali contro il Marsiglia e l’Ajax. Contro il Marsiglia subimmo il gol su un calcio d’angolo che non c’era e Van Basten non riuscì a segnare in nessun modo. Di occasioni ne avemmo diverse, ma niente».
Capello e il Milan degli Invincibili
Visto il ritorno del Milan a giocare una semifinale di Champions League, Capello è tornato a parlare anche di quelle serate speciali:
«Ad Atene, senza Costacurta e Baresi squalificati, contro il Barcellona feci giocare Maldini e Galli centrali, con Desailly a centrocampo e non nel pacchetto arretrato come avevo provato nella sconfitta a Firenze qualche giorno prima. II Barcellona era stato molto presuntuoso alla vigilia e Cruyff aveva fatto dichiarazioni sopra le righe. Pensavano di aver già vinto, mentre noi avevano preparato tutto nei minimi dettagli. Quando ti senti più forte, rischi di fare brutte figure».
Un ricordo che potrebbe, in qualche modo, ridare fiducia al Milan di Pioli in attesa della sfida di ritorno:
«Per gli interisti speriamo che sia un rimpianto quello di non aver segnato il terzo gol all’andata. L’Inter sta andando a mille e il Milan aveva dei problemi: il risultato mercoledì scorso poteva essere più largo rispetto al 2-0. Forse ci vorrebbe un colpo di fortuna o una grande serata da parte di tanti per ribaltare il risultato. Se pensiamo che Leao risolverà tutti i problemi: no, uno solo non può farlo. Speriamo sia una bella partita, ma di certo l’Inter è favorita».
Quando Boban giocava in quel Milan
Al fianco dello storico allenatore rossonero c’era anche un gioiello di quel Milan, il croato Boban, che ha parlato del grande cambiamento che portò il mister:
«La forza di Capello era che alla fine di ogni gara pensava già alla successiva e ce lo diceva prima di farci la doccia. E’ stato aiutato dall’avere Maldini, Baresi, Costacurta, Donadoni e da un grande club come il Milan, ma con lui quando andavamo in campo sapevamo sempre cosa fare».
Infine, il protagonista dell’incidente del Maksimir ha voluto dare il suo consiglio a Pioli in vista dell’euro-derby:
«La gente sente il derby e vuole che si vinca, ma tra le tifoserie c’è rispetto. Questo al di là della rivalità. Milano è la città calcisticamente più bella del mondo. Mai vista una città così e il mondo l’ho girato. Ma ci vorrebbe un miracolo per il Milan. Leao si allenerà un giorno e non può risolvere da solo il match di ritorno perché l’Inter starà dietro e non gli lascerà spazi. Bisognerà capire come giocherà il Milan; se offrirà una prestazione come nella prima partita, è dura pensare che possa farcela ad arrivare in finale. Lo spirito di gruppo che Pioli ha creato e che è stato fondamentale in passato, magari sarà decisivo anche stavolta per la rimonta. Speriamo che ci sia un miracolo calcistico, magari segnando un gol subito».