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Manovra stipendi Juve, Dybala aveva fatto inserire una clausola che lo tutelava in caso di morte

Lo rivela il suo avvocato: «Non intendeva rinunciare alle mensilità, mi ha chiesto di prevedere che, se fosse morto, l’integrazione sarebbe andata agli eredi».

Manovra stipendi Juve, Dybala aveva fatto inserire una clausola che lo tutelava in caso di morte
Db Torino 14/08/2021 - amichevole / Juventus-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Paulo Dybala

Dybala ha intenzione di far causa alla Juventus. Vuole gli stipendi arretrati che il club bianconero non gli ha mai pagato (3,8 milioni di euro) e anche un indennizzo per il mancato rinnovo (circa 50 milioni), visto che la trattativa è saltata all’improvviso, quando era già tutto stabilito. In tutto 54 milioni. Se entro aprile la Juve non regolarizzerà la sua posizione, si andrà in tribunale.

Lo ha spiegato il legale del calciatore argentino, Luca Ferrari, nell’audizione in Procura dello scorso 28 febbraio. Ieri i pm che si occupano dell’inchiesta Prisma hanno depositato gli ultimi aggiornamenti e nel faldone spicca proprio l’audizione dell’avvocato di Dybala. Durante i colloqui con i magistrati, Ferrari ha confermato che il suo assistito deve ancora avere più di 3 milioni legati alla seconda manovra stipendi della Juve e chiede anche una cifra per responsabilità precontrattuale del mancato rinnovo. Cioè la differenza tra l’importo dell’accordo che Dybala aveva trovato con il club bianconero, prima del cambio di programma della Juventus, e il contratto firmato con la Roma.

«L’ultima cosa che vorrebbe fare Paulo è far causa alla Juventus perché lo metterebbe in mezzo a una tempesta mediatica, ma non è mai stato disposto a rinunciare ai 3,8 milioni della seconda manovra stipendi».

Dybala non è mai stato disponibile a rinunciare alle 4 mensilità, dunque ha chiesto al legale di tutelarlo. E così ha fatto Ferrari.

«Addirittura ho previsto che, se fosse morto, l’integrazione sarebbe andata agli eredi».

L’aveva fatto scrivere anche nel nuovo contratto del rinnovo, quello poi saltato: integrato «con la previsione di un premio ulteriore in due stagioni (22/23 e 23/24) che non era stato inserito dagli agenti; ed è il recupero della manovra stipendi».

 

 

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