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Levante: «Sui social c’è un’ossessione per il giudizio venduto come libertà di espressione»

A Sette: «Non ho chiesto pareri sul mio look. Mi stupisce l’attaccamento alla mia immagine così morboso da sfociare in violenza verbale e aggressività»

Levante: «Sui social c’è un’ossessione per il giudizio venduto come libertà di espressione»
Sanremo (Im) 08/02/2023 - 73° Festival di Sanremo / foto Image nella foto: Levante

Su Sette, settimanale del Corriere della Sera, un’intervista a Claudia Lagona, in arte Levante. Al Festival di Sanremo si è presentata con un look del tutto rinnovato: da bruna è diventata bionda. In un’altra intervista ha raccontato di aver avuto la depressione post partum e che il cambiamento è stato terapeutico. Il brano che ha portato al Festival parla di questo.

«Quando l’ho scritta ero nel buio totale del post partum. Era come recitare una preghiera, non sapevo quando, come e se sarebbe mai stata esaudita. Cantarla all’Ariston è stata una grande emozione. Quelle parole sono diventate realtà. Sono un animale da palcoscenico, sento tantissimo il mio corpo e in quel momento ho avuto la sensazione di essermene riappropriata. La maternità ti cambia, è innegabile, tante donne, io per prima, temono di non tornare più come erano. Non è ovviamente solo una questione di forma fisica, è proprio una percezione di sé. Anche io ero spaventata, ma poi ho ritrovato me stessa, sentire questo miracolo è stato potentissimo. Credo di aver parlato di un tema così complesso sfidando tutte le convenzioni e gli stereotipi. Ho indossato delle tutine da super eroina, proposto un brano ritmato che dice “Vivo un sogno erotico”, ballato sui tacchi. Vivo non è solo un inno femminista, parla di un io corale, di rinascita. Mi stanno scrivendo tanti uomini per dirmi che li sta aiutando in un momento difficile e per me è bellissimo».

I capelli biondi fanno parte di questa rinascita? Levante:

«Sono l’espressione di un bisogno di leggerezza. Avevo voglia di cambiare, sono sempre stata mora, con brevi
parentesi miele e castano. Volevo solo schiarirli un po’, ma, dal parrucchiere, ho tenuto la colorazione per più tempo del previsto perché mi piaceva il color rame che emergeva mano a mano. Sono tornata a casa alle 10 di sera e Pietro, il mio compagno, mi ha detto: “Tu sei completamente pazza”. Ho provato una strana ebbrezza, come quando a 17 anni mi sono fatta il piercing al naso senza dirlo a nessuno. È stato bellissimo, liberatorio. Erano decenni che non facevo qualcosa che avrebbe contrariato tutti! Tornerò castana perché sicuramente mi concede una gestione più semplice della chioma, ma questo aspetto un po’ punk per ora mi piace».

I capelli biondi non sono piaciuti a tutti. Sui social non sono mancati i commenti negativi: la feriscono ancora o ormai passa oltre senza curarsene troppo? Levante:

«Negli anni mi sono costruita un mio spazio, un’immagine che si è consolidata, ma appena esco da lì, da quello che gli altri hanno imparato a conoscere, piovono critiche. Diciamo che l’esperienza del cambio di colore di capelli è stata uno studio antropologico. Ci sono persone che mi hanno scritto “lo hai fatto solo per farti notare”, “è tutta una strategia”. Francamente mi fanno ridere. Ho una carriera decennale, sono reduce dal programma televisivo più visto d’Italia, ho scritto libri, fatto tournée… Diciamo che la visibilità non è un problema e sono già abbastanza sotto i riflettori. Mi stupisce l’attaccamento all’immagine di una sconosciuta, così morboso da sfociare in aggressività e violenza verbale. Io non ho indetto un referendum sul mio look, non ho chiesto l’opinione di chi mi segue sui social. Purtroppo c’è un’ossessione per il giudizio, viene venduto come libertà di espressione, invece è solo maleducazione. Tra l’altro ci sono molti artisti uomini che giocano con lo stile, ma, guarda a caso, non vengono sommersi di critiche come capita alle donne».

 

 

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