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“Le Sanno tutte”, su Facebook l’imperdibile blob sulle castronerie dei tifosi del Napoli

Restituiscono il clima dell’estate 2022: sfottò, dileggi, risatine ed insulti di novelli maitres à penser contro De Laurentiis e la campagna acquisti

“Le Sanno tutte”, su Facebook l’imperdibile blob sulle castronerie dei tifosi del Napoli
Napoli 24/03/2023 - premio Enzo Berazot / foto Image nella foto: Aurelio De Laurentiis

Il nuovo fenomeno social è come la scoperta della ruota: ne senti il bisogno prima che venga inventata. Ma una volta visto come gira, non ne puoi più fare a meno. Le Sanno Tutte, pagina Facebook, (farebbero bene a sbarcare anche su Twitter ma in realtà ovunque) ha restituito la memoria di un’estate (quella napoletana del 2022) che ha vissuto di un clima irrespirabile che oggi si vorrebbe far passare come “critica costruttiva” come “pungolo alla società”. Pensate ad esultare…Belli cazz’, dicono a Cinisello Balsamo.

Un lavoro degno di Ghezzi e Giusti i papà di Blob geniale trovata televisiva che non ha bisogno di spiegazioni. Ecco loro hanno aperto su facebook un blob sullo sciocchezzaio dei tifosi del Napoli. Di tutti, sia dei tifosi illustri sia di quelli senza né arte né parte (e anche senza grammatica, aggiungiamo) ma che offendendo De Laurentiis a Napoli si sono garantiti una discreta fetta di popolarità.

È stato fatto un lavoro certosino, si sono andate a ripescare affermazioni lunari, sfottò, dileggi, risatine ed insulti verso tutti coloro i quali si opponevano ad una narrazione che voleva il Napoli in dismissione, in totale disarmo, dopo addii “eccellenti”:” ma c’amma ffá cu stu geoggian’”.

Grazie a loro abbiamo scoperto che esiste ancora qualcuno che si definisce “sociologo”. Corso di Laurea d’antan, che negli anni settanta spopolava.

Non si contano le marce indietro e le magre figure. Ma non ci stupisce. Si aspettava lo sceicco. Ma dopo la Sottomissione di Messi in Qatar, ed il fallimentare PSG: no grazie. Meglio quello che c’è, ma di gran lunga.

Invero la critica in questa stagione è stata zittita, anche, dalla squadra. Gli ultimi criceti a girare sulla ruota sono rimasti al 28 agosto quanto il Napoli incappò, nel pari interno con il Lecce. Nessuno ha proferito parola dopo la sconfitta con la Lazio, e ci mancava! Ma le squadre con la L sono finite, per fortuna. Quindi dovrebbe essere tutta discesa, tanti acerrimi critici già preparano il babà di De Laurentiis, per celebrare il terzo tricolore.

I ragazzi de “Le Sanno tutte” danno una grande lezione: non entrano nel merito delle cose dette si limitano ad indicare l’armadio. Gli scheletri escono da soli. A volte fanno male.

Soprattutto fanno ridere.

La critica ha tratto grande giovamento da questa idea: si affermano meno cose campate per aria e si sta attenti a ciò che si dice.

Per qualcuno è l’ennesima dimostrazione di società liberticida. Per altri si sentono meno cazzate.

Negli anni del sarrismo, confluito in asedicismo, ci siamo dovuti sorbire voci sparse contro De Laurentiis, Giuntoli, la società  senza futuro, il Napoli definito bancarella del torrone. Ed è meraviglioso perché scorrendo “Le sanno tutte” si ha la conferma di quel che sul Napolista si scrive da tempo e cioè che a Napoli il professore universitario, l’intellettuale e il tifosotto di risulta hanno omogeneità culturale e di pensiero (termine ardito, ce ne rendiamo conto).

Ora però tutti stanno più attenti: “se la sparo grossa mi ascoltano. Ma forse è meglio che non dica cazzate, sennò finisco su Le sanno tutte. Che a nostro avviso dovrebbe diventare patrimonio dell’Unesco.

Ci è finito anche il sottoscritto, di striscio. Ma fa parte del gioco. Il problema non è dire sciocchezze, nessuno ha la capacità di divinare ad agosto ciò che succederà a settembre, figuriamoci a maggio. Ma sta tutto nella pulizia e nell’onestà intellettuale con cui si dicono le cose, senza trascendere nelle offese e soprattutto nei giudizi di merito, sparati dal proprio minareto senza essere mai entrato nemmeno una volta per consegnare una pizza a Castelvolturno.

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