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Biaggi: «Marquez? Un erroraccio, giusto sanzionarlo: due giri lenti equivalgono a non gareggiare»

Al CorSera: «Bagnaia è autorevole, consistente, convincente. Il numero uno sulla moto è un’effige sulla pelle: bravissimo a resistere alla pressione».

Biaggi: «Marquez? Un erroraccio, giusto sanzionarlo: due giri lenti equivalgono a non gareggiare»
Italian Grand Prix rider Max Biaggi (L) answers a question as Valentino Rossi of Italy listens during a press conference at the Twin Ring Motegi circuit, 15 September 2005, one day before the start of Japanese Motorcycle Grand Prix. AFP PHOTO / TOSHIFUMI KITAMURA (Photo by TOSHIFUMI KITAMURA / AFP)

Il Corriere della Sera intervista il 6 volte campione del mondo di MotoGp Max Biaggi. In moto non va più: «ora risalgo in sella ogni tanto, per divertimento. Basta corse però: lo dicono l’anagrafe e il buon senso». Biaggi incorona Pecco Bagnaia. Lo definisce degno del numero uno che porta impresso sulla moto. Un numero che pesa moltissimo.

«Autorevole, consistente, convincente. Degno di quel numero uno che porta sulla moto».

Un numero che pesa moltissimo, dice Biaggi.

«Assolutamente sì e chi dice di no mente. È un’effige sulla pelle più che sulla moto. Pecco è stato bravissimo a resistere alla pressione, non ha sbagliato nulla né nella Sprint né nel Gp. A volte basta una scivolata per buttare via tutto».

Biaggi commenta l’errore di Marc Marquez.

«Ha sbagliato e lo ha ammesso, per fortuna nessuno si è fatto troppo male. È stata una botta fortissima. Un erroraccio. Giusto sanzionarlo: due giri lenti nella MotoGp equivalgono a non gareggiare».

Si è rivisto in qualche pilota in questi anni? Biaggi:

«Jorge Lorenzo, manca molto uno come lui alla MotoGp».

Forse perché in questa MotoGp mancano personaggi dal carattere forte.

«Ma non si possono progettare, magari è questione di genetica. Difficile crearsi un personaggio, se lo non sei veramente».

 

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