Mou ha male interpretato. I fischi erano rivolti a un gruppo della curva Sud che non aveva rispettato il silenzio deciso per i Fedayn
Il Corriere dello Sport torna sulla polemica di Mourinho a fine partita, domenica sera, nei confronti dei tifosi della Roma: «Non capiscono o non vogliono capire» e sui fischi che lui domenica ha sentito all’Olimpico. Ma quei fischi, spiega oggi il Corriere dello Sport, erano di altra natura, si riferivano a un gruppo della curva che non aveva rispettato il silenzio stabilito per i Fedayn il cui striscione era stato bruciato a Belgrado (dopo essere stato sottratto a Roma). Scrive il Corsport:
Non c’è spaccatura, né rottura o polemica nei confronti di Mourinho dopo le critiche a una parte di tifoseria. I romanisti sanno che il tecnico ha voluto prendere posizione per difendere la squadra e compattare ulteriormente l’ambiente in vista della delicata sfida di giovedì. Anche se quei fischi arrivati dagli spalti e criticati in conferenza sono stati mal interpretati da Mou e non erano indirizzati al campo. O almeno quasi tutti.
Dalla ricostruzioni sembrerebbe che durante il secondo tempo uno dei gruppi non abbia mantenuto il silenzio concordato prima della gara per rispetto nei confronti dei Fedayn (il cui striscione è stato bruciato dagli ultras della Stella Rossa Belgrado) e per questo dalla curva e dai distinti siano partiti i fischi. Mal interpretati da Mou che pensava fossero indirizzati ai giocatori. Ad esempio, i fischi arrivati durante una palla persa da Bove erano in realtà rivolti proprio in quel momento verso alcuni tifosi che stavano trasgredendo all’accordo tra i gruppi. Mourinho non sapeva del momento delicato della tifoseria giallorossa e di certo non aveva idea che quei fischi non fossero in gran parte rivolti al campo.